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Nuove opere dalla Cina e un anfiteatro per grandi eventi: le novità del Museo Diocesano

La presentazione in presenza dell'assessore regionale alle Infrastrutture e Territorio Cristina Amirante, del monsignor Giuseppe Pellegrini e del sindaco Alessandro Ciriani

Si è tenuto oggi, in presenza delle principali autorità locali e regionali, l'inaugurazione e l'apertura al pubblico del Museo diocesano di arte sacra a Pordenone. Dopo circa quattro anni di lavori si è finalmente conclusa la riqualificazione dell'intera struttura che oggi potrà contare su ampi spazi e rinnovati in ogni dettaglio grazie agli ultimi interventi. Ciò consentirà alla Diocesi di Concordia Pordenone di «valorizzare ancora di più le preziose collezioni dell'esposizione permanente», usando le parole espresse dall'assessore regionale alle Infrastrutture e Territorio Cristina Amirante che ha partecipato alla cerimonia insieme al sindaco Alessandro Ciriani e al vescovo, monsignor Giuseppe Pellegrini. Il tutto rispettando il patrimonio architettonico già esistente. 

Lo spazio espositivo, progettato nel 1984 e firmato dall'architetto altoatesino Othmar Barth, è stato esteso e riqualificato grazie alla realizzazione di nuovo ingresso indipendente con anfiteatro e una nuova galleria. «Il progetto sostenuto anche da finanziamenti della Regione Friuli Venezia Giulia - prosegue l'assessore - si è accostato con rispetto e continuità alla struttura esistente anche grazie all'uso di materiali contemporanei, come il vetro, consentendo di mantenere linee e forme di uno degli esempi di architettura moderna di maggiore rilievo a Pordenone. Si sono inoltre creati nuovi accessi privi di ogni barriera architettonica e sono stati adeguati i sistemi impiantistici. Insomma, un intervento che aumenta il pregio dell'edificio e consente di ricavare nuovi e ampi spazi museali».

Il risultato è un museo dal volto nuovo, con un ingresso indipendente al quale si accede tramite una gradonata e da una rampa. Le ultime modifiche hanno portato alla creazione di un incantevole anfiteatro che potrà ospitare anche attività ed eventi all'aperto. Una volta entrati si potrà accedere alla vasta collezione espositiva che raccoglie un migliaio di opere di grande valore: affreschi, dipinti su tavola e tela, sculture lignee e in pietra, argenteria, disegni e opere di artisti come Pomponio Amalteo, il Calderari, Palma il Giovane, Antonio Carneo e Michelangelo
Grigoletti. 

In più ci sarà una nuova sezione che permetterà di fruire il Tesoro di San Marco, ritenuta una preziosa testimonianza  legata al duomo pordenonese. Ci sarà infine uno spazio dedicati alla figura del cardinal Celso Costantini con una cinquantina di opere - alcune delle quali provenienti dalla Cina - che renderanno omaggio a uno dei personaggi più illustri della storia della diocesi di Concordia-Pordenone. 

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