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Il progetto / Azzano Decimo

Un archeologo friulano a Baghdad: «Così il nostro fumetto educa alla difesa dei beni culturali»

Mirko Furlanetto lavora dal 2016 in Iraq e da tempo sta portando avanti progetti di sensibilizzazione del patrimonio culturale

Se c’è una cosa che abbiamo imparato dopo l’inaugurazione del museo del Paff! è proprio la forza espressa dal fumetto. Un linguaggio senza dubbio universale che, se usato anche a fini educativi, può servire a veicolare messaggi d’interesse civile e sociale. Lo scorso 7 marzo, nella cornice della sala dei rilievi neo-assiri del Museo Nazionale di Baghdad, si è tenuta la presentazione di un’iniziativa sviluppata proprio da un gruppo di ragazzi friulani: Jack e Matrix.

A guidare il progetto l’archeologo di Azzano Decimo Mirko Furlanetto, laureato all’Università Ca' Foscari in storia del Vicino Oriente antico. Dal 2016 l’Iraq è stato davvero il banco di prova come archeologo a tre ore di macchina da Baghdad. Ma è proprio da lì che sono cominciate le prime sfide, a cominciare dal primo corto animato e tre fumetti prodotti per Museo Nazionale di Baghdad al fine di avvicinare i ragazzi verso quello spazio, rimasto chiesto fino alla fine della guerra. «Da questa esperienza - afferma Mirko Furlanetto - sono venuto a contatto con il progetto dell'Unione Europea, Euam, che punta a sensibilizzare i cittadini a una protezione dei beni culturali. Se c’è un aspetto particolare dei siti archeologici di Iraq è la quantità dei reperti che si possono trovare in tutta la Regione. Ce ne sono una marea, persino  nei campi da calcio che sorgono vicino ai siti archeologici».

Prima però è necessario fare un passo indietro. Siamo in Friuli, e Jack Matrix comincia con la sua linea di fumetti. Progetti che hanno subito richiamato l’attenzione di enti come l'università di Venezia con cui hanno stretto collaborazioni per delle missioni archeologiche non solo in Iraq ma anche in Georgia. «Il percorso è molto articolato - continua lo studioso -  Ma è con questa esperienza che ci ha consentito di trovare i canali giusti compreso il progetto Euam e a sviluppare una serie di prodotti grafici finalizzati alla protezione dei beni culturali».

A bordo sono entrati anche due artisti: Federico Gardin ed Elisa Turrin, entrambi fumettisti. Hanno curato la parte grafica di cinque illustrazioni dove vengono mostrati determinati comportamenti che il bambino deve assimilare al fine di una maggiore tutela del patrimonio archeologico del suo Paese. Il tutto accompagnato da due corti animati realizzati da studio grafico georgiano. «I ragazzi sono rimasti colpiti anche dal nostro libro illustrato. Un modo per dare colore alla legalità e a dare importanza alla storia dell’Iraq grazie alle qualità del fumetto». 

Mirko ci tiene infatti a sottolineare la forza della squadra che ha partecipato al progetto. «Senza senza questi artisti non sarei riuscito a declinare in una forma grafica appetibile il messaggio alle giovani generazioni. Se anche solo un ragazzo tra 20 - 30 anni si ricorderà del nostro lavoro ed eviterà per esempio di vendere un reperto al mercato nero, allora la nostra missione sarà davvero conclusa». 

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