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Venerdì, 19 Aprile 2024
I numeri / San Vito al Tagliamento

Il punto nascita di San Vito a rischio chiusura, ma com’è la situazione della natalità a Pordenone?

La denatalità prosegue la sua corsa anche nel 2021 secondo i dati dell’Istat e della Regione Friuli Venezia Giulia

Nelle ultime ore i giornali locali stanno riportando le forti preoccupazioni che arrivano nella Destra Tagliamento sul rischio della chiusura del punto nascita di San Vito. Un problema che è emerso in occasione del vertice avvenuto tra l’associazione sindacale della Cgil e l’Asfo. Secondo quanto riportato dal Gazzettino, il direttore generale Giuseppe Tonutti avrebbe dichiarato che il centro  potrebbe essere vicino alla sospensione se scendesse al di sotto dei 500 parti all’anno. Un dato fino ad ora scongiurato dato che il reparto è riuscito comunque a garantire il servizio secondo i numeri previsti. Ma quando l’allarme è lanciato, si cerca ovviamente di correre ai ripari, e la politica in questo caso si sta muovendo chiedendo a gran voce alle istituzioni, Regione in primis, di modificare (o semplicemente non rinnovare) la convenzione con il Policlinico San Giorgio, la struttura privata presente a Pordenone. Un accordo, come si legge sul Messaggero Veneto, che è stato stipulato in attesa dell’inaugurazione del nuovo ospedale in via Montereale e che scadrà l’anno prossimo.

I numeri dell’Istat in Italia

Al di là delle questioni politiche soggettive, il vero tema da tenere presente è che la denatalità prosegue incontrastata la sua corsa. Lo certifica l’Istat nell’ultimo report pubblicato in questi giorni, ovvero il censimento del 2021 dove si cerca di fare il punto della situazione sul calo della popolazione del 0,3% rispetto al 2020. In Italia ci sono al momento 59.030.133 persone (-206.080). Un dato che come viene spiegato dallo studio è dovuto a vari fattori. Gli effetti del covid sono ancora evidenti visto che i decessi (701.346) restano ancora superiori alla media 2015-2019 (+8,6%), anche se in lenta diminuzione (39mila in meno). Ma c’è anche la flessione della popolazione straniera censita a influire sulla cifra appena enunciata (-141.178 rispetto al 2020). Ultima, ma non per importanza, è la natalità che, secondo l’Istat, raggiunge un nuovo minimo storico dall’Unità d’Italia. Le nascite (400mila) si scontrano con i 700 mila decessi appena riportati portando il saldo naturale (la differenza tra i numeri dei nati e dei morti) a -301mila unità nel 2021. Sommandolo al -335mila nel 2020, durante la pandemia il deficit di “sostituzione naturale” è di 637mila persone.

Il dato friulano

Anche il Friuli Venezia Giulia risente del calo della popolazione scendendo sotto il milione e 200 mila abitanti (1.197.295; -0,4%). La provincia di Pordenone passa dai 310.634 ai 310.158 residenti (-0,2% rispetto all’anno scorso). Sull’indice di natalità per 1000 abitanti il numero rimane pressoché costante, passando da 6,2 del 2020 a 6,1 del 2021. Ma è il dato della crescita naturale a preoccupare. Il -8 dell’anno passato è in parte dovuto all’indice di mortalità che è cresciuto da 13,6 a 14,1. 

L'area del Pordenonese ha comunque dalla sua parte dati più confortanti. Una natalità in leggero aumento (da 6,7 a 6,8 sempre per 1000 abitanti) che segue di pari passo l’indice di mortalità (da 11,9  a 12,1). Il saldo della crescita naturale rimane comunque negativo ma sotto la soglia regionale: -5,3.

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