Disastro del Vajont, a Erto e Casso inaugurano una nuova sala espositiva e emozionale
Per non dimenticare e tenere viva la memoria
Sarà inaugurata domani, giovedì 27 luglio, la nuova sala espositiva ed emozionale al Centro Visite di Erto e Casso Si tratta, come scrivono sulla pagina Facebook Parco Naturale Dolomiti Friulane, di «un progetto di grande suggestione per non dimenticare e tramandare la memoria di quello che è stato il Vajont». I visitatori potranno rivivere i quattro minuti drammatici del disastro del Vajont, che sconvolse l'ambiente naturale della valle, portando lutti e rovine.
Al termine dell'inaugurazione, in programma alle ore 17, nel paese di Erto, nell'edificio delle ex scuole elementari del paese, ai presenti in sala sarà distribuita, fino ad esaurimento copie, una speciale cartolina commemorativa numerata, stampata in numero limitato e realizzata appositamente per il 60° anniversario del disastro del Vajont.
La sera del 9 ottobre 1963, in quell'immane tragedia morirono 1910 persone, tra cui 487 di età inferiore ai 15 anni. Una frana precipitò dal pendio del Monte Toc nelle acque della diga. La tracimazione dell'acqua contenuta nell'invaso provocò il dilavamento delle sponde del lago, coinvolgendo Erto e Casso e i paesi vicini alla riva. Il superamento della diga ebbe come effetto un'inondazione che distrusse gli abitati del fondovalle veneto, tra cui Longarone.
Nel febbraio 2008, durante l'Anno internazionale del pianeta Terra dichiarato dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite, in una sessione dedicata all'importanza della corretta comprensione delle Scienze della Terra, il disastro del Vajont è stato citato come un esempio di «disastro evitabile», dato che fu causato dal fallimento di ingegneri e geologi nel comprendere la natura del problema che stavano cercando di affrontare».
Il Centro Visite di Erto e Casso, situato nel Paese di Erto, viene descritto anche sul sito dei Beni Culturali, come «uno tra i più importanti e completi centri di documentazione sul disastro del Vajont e valido punto di riferimento per studi e ricerche».
La sezione «Vajont Immagini e memorie» ospita una raccolta di foto d'epoca e lungo il percorso i visitatori vengono condotti indietro nel tempo, scoprendo tradizioni, usi e costumi della gente del Vajont prima del tragico evento del 9 ottobre 1963.
Nella sezione «Uno spazio della memoria» viene descritta in modo dettagliato e scientifico l'intera vicenda dalla progettazione del bacino idroelettrico del «grande Vajont» fino al processo. La storia di una comunità che per decenni è stata espulsa dalla valle e privata della sua econonomia.