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Giovedì, 28 Marzo 2024
La storia / Pasiano di Pordenone

Gera ‘na volta, un autore del libro premiato a Roma: «Ai bambini le fiabe in dialetto piacciono»

Il libro ha ricevuto il Premio letterario nazionale durante la premiazione di “Salva la tua lingua locale” che si è tenuta a Roma

Si è tenuta lo scorso 26 gennaio in Campidoglio a Roma la cerimonia di  premiazione di “Salva la tua lingua locale”. Un Premio letterario nazionale promosso dall’Unpli - Unione Nazionale Pro Loco d’Italia - al quale hanno partecipato Marco Tonus e David Benvenuto, ideatori del libro vincitore Gera ‘na volta. Al suo interno si trovano racconti scritti nel dialetto di Pasiano e Azzano Decimo. Un lavoro ben curato dove le leggende si legano grazie alle illustrazioni di una ventina di illustratori e fumettisti di fama internazionale. La giuria di esperti è rimasta colpita dal valore di questo prodotto consegnando la targa ai curatori del volume con la seguente motivazione: «Il progetto Gera ‘na volta a Pasian e Dazan raccoglie storie, fiabe e racconti popolari di Friuli e Veneto e li riporta nel dialetto locale, a metà strada fra le parlate delle due regioni, accompagnati da bellissimi disegni di illustratori e talenti emergenti».

Marco Tonus, conosciuto anche per altri progetti come la rivista satirica Mataran, è appena tornato da Roma dopo un’avventura che vale tanto quanto le storie riportate nel volume. 

Un viaggio che si è concluso con un ottimo lieto fine

«Direi proprio di sì. Quando abbiamo sentito durante la presentazione che sono arrivate oltre 300 opere siamo rimasti stupiti del risultato ottenuto. Quello di Gera ’na volta in realtà era un progetto che attendeva  l’occasione giusta per emergere insieme ai suoi racconti. E questo bando regionale che andava proprio a finanziare delle iniziative che si occupavano delle minoranze venetofone in Friuli l’abbiamo colta al volo».


Com'è iniziato il progetto?

«Avevamo già recuperato nel tempo dei racconti, ma quando il progetto è decollato abbiamo trovato subito il supporto prezioso di esperti e di semplici cittadini che con la loro passione ci hanno offerto alcune dritte interessati come per esempio le persone da contattare e i libri che sono rimasti nell’ombra ma dal valore straordinario. Da qui è iniziata la selezione delle storie legate a Pasiano e Azzano, al quale è seguito un riadattamento in modo da migliorarne un po' la fruibilità dato che il lavoro era destinato in gran parte agli alunni delle scuole primarie. Da qui abbiamo coinvolto illustratori internazionali e molti giovani anche del nostro territorio che hanno contribuito alla realizzazione del volume che ha lasciato letteralmente stupiti i nostri sostenitori». 

Come hanno reagito i ragazzi di fronte a questo lavoro?

«È una domanda che già alcuni partner ci avevano fatto quando avevamo presentato il progetto. Si chiedevano se non era un po’ troppo ambizioso rivolgersi ai giovani con espressioni dialettali, ma lavorando spesso con le scuole con le quali facciamo dei corsi di fumetto abbiamo scoperto che i bambini sono molto più aperti ed elastici degli adulti. Per questo abbiamo sentito il bisogno di far conoscere un certo tipo di narrazione che ultimamente si sta perdendo lasciando spazio ad altri linguaggi. Ma la cosa che ci ha veramente stupito è stata la risposta di uno di questi bambini dicendo che gli era piaciuto il libro perché è scritto nella lingua del nonno. L’ho trovato straordinario perché quel ragazzo ha associato il linguaggio contenuto nelle storie a qualcosa di familiare, che rientrava nei suoi ricordi».
 

E come siete riusciti a condensare tutti questi racconti?

«Il vero filo conduttore è stato - come citiamo anche all’inizio del volume - il lavoro monumentale che ha fatto Italo Calvino di Fiabe Italiane. Le storie di fatto hanno in alcuni casi le stesse origini ma essendo state tramandate oralmente si sono sviluppate a seconda della cultura e il linguaggio di quel territorio.  L’autore all’epoca le aveva tradotte tutte in italiano, ma noi ci siamo posti come obiettivo di risaltare la tradizione contadina, a cominciare dai loro insegnamenti. Se dovessimo infatti trovare dei punti in comune tra i racconti è che al centro c’è sempre l’evoluzione e la crescita dei personaggi che, a volte con furbizia oppure con l'ingegno, cercano di reagire alle avversità che subiscono ogni giorno».

La vostra prossima avventura?

«Con l’associazione Creazioni Indigeste abbiamo in cantiere un progetto a Tramonti di sotto, insieme a un altro ente che si chiama Cemont. Lì abbiamo lanciato a gennaio un concorso chiamato Ciao da Tramonti per under 25. Un’iniziativa dedicata all’illustrazione che consiste nella realizzazione di una cartolina sul piatto tipico della pitina. Una volta concluso verrà creato un cofanetto di 20 cartoline comprese quelle dei vincitori della selezione che terminerà il 15 di marzo. Il tutto culminerà con un weekend previsto per il mese di maggio dove ci saranno anche dei workshop e dei panel con i professionisti del settore».

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