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Il report

Istat, in Friuli persi quattromila abitanti in un anno

Nella provincia di Pordenone il dato sfiora i mille abitanti. In Italia al 31 dicembre la popolazione residente è inferiore di circa 179mila unità

Secondo le stime dell’Istat il 2049 è l'anno in cui i decessi potrebbero doppiare le nascite. Un dato che non si discosta molto dalla realtà presentata nell’ultimo report pubblicato il 20 marzo. Anche nel 2022 la tendenza continua a essere negativa: al 31 dicembre la popolazione residente è inferiore di circa 179 mila unità fermandosi a 58.850.717 persone. Un numero che si rispecchia con la condizione del Friuli Venezia Giulia, con una leggera controtendenza anche se in linea con i numeri nazionali. Le nascite risultano in calo, e i decessi continuano a crescere sia a livello regionale che provinciale. 

Per dare un’idea della situazione nel territorio friulano, dai 1.197.303 abitanti accertati a dicembre 2021 si è passati a 1.192.521 nello stesso mese del 2022. 4.782 persone in meno anche se, come dichiara lo stesso istituto, si tratta ancora di un numero provvisorio. La lenta decrescita della popolazione si nota anche nella provincia di Pordenone. Nello stesso periodo si passa infatti da 310.350 (dicembre 2021) a 309.659, sfiorando le mille unità nell’arco di soli dodici mesi. 

Indice di natalità in Regione e a Pordenone

A incidere è sopratutto l’indice di natalità. Nel solo mese di gennaio in Friuli sono nati 577 bambini contro i 1.701 decessi di cittadini residenti nella nostra Regione. Un mese nefasto anche per Pordenone, dove a fronte di 385 morti sono venuti al mondo 160 bambini. Il saldo naturale -  la differenza tra le due cifre - è di 225 unità. Il dato più critico registrato non solo in provincia ma anche in tutta la Regione (-1.124). 

istat friuli-2

Sempre prendendo gli ultimi 12 mesi i decessi hanno toccato le 15.875 persone, mentre le nascite non sono andate oltre le 7.271 unità. E Pordenone? Nessuna controtendenza. I nati (2028) risultano essere inferiori ai morti (3576) sempre nel 2022. Ma c’è un altro dato preoccupante: le zero nascite di Barcis e Tramonti di Sopra.  

istat pordenone

Le tendenze nazionali

Il nuovo record minimo di nascite (393 mila) e l’elevato numero di decessi (713 mila) continuano a produrre un forte impatto sulla dinamica naturale. Come si legge nel report dell’Istat dal 2008, anno in cui si è registrato il valore massimo relativo di nascite degli ultimi 20 anni, l’Italia ha perso la capacità di crescere invertendo il dato relativo alla natalità. Dagli ultimi riscontri emergono valori negativi in ogni regione, compresa la provincia autonoma di Bolzano (-314 unità), tradizionalmente una zona virtuosa. Il tasso di crescita naturale, pari al -5,4 per mille a livello nazionale, varia dal -0,6 per mille di Bolzano al -10,2 per mille in Liguria. Ma complessivamente, quasi tutte le zone italiane hanno avuto nel 2022 un peggioramento del tasso di crescita naturale rispetto all’anno precedente. Con poche eccezioni: il Friuli Venezia-Giulia (-7,2 per mille contro -7,8 per mille) e la Puglia (-4,7 per mille contro -5,1 per mille).

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