Morti sul lavoro: Pordenone detiene il dato peggiore in Regione
Cinque vittime in provincia secondo quanto emerge dall'osservatorio Vega. Il Friuli sfiora la zona rossa con 12 casi accertati nel corso dell'ultimo anno.
Dopo la morte dei cinque operai travolti da un treno regionale a Brandizzo, in Piemonte, è il caso di porre davvero l'accento sulla sicurezza sul lavoro. Ci ha pensato l'Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega Engineering che ha pubblicato di recente un report dove è riuscito a rielaborare tutti i dati a sua disposizione in questo 2023. Il bilancio, neanche a dirlo, è drammatico, e diventa ancora più grave se si considera che il dato peggiore di tutta la Regione lo detiene proprio la provincia di Pordenone.
La Destra Tagliamento si è fermata alla 15° casella sfiorando di fatto la top 10 ed entrando nella zona rossa con cinque morti. L'indice di incidenza (che si riferisce al numero di infortuni mortali ogni milione di lavoratori) è invece di 36,8 sugli occupati che in provincia superano i 135 mila abitanti. Per dare un senso a questa ultima cifra il dato nazionale (im) è pari a 18,6 morti sul lavoro ogni milione di occupati. Un numero notevolmente più basso rispetto a quanto emerso nella zona del pordenonese. Il Friuli Venezia Giulia rientra invece nella zona arancione con 23,1 incidenti mortali ogni milione di occupati.
Il report
Sono 559 le vittime sul lavoro in Italia: 430 in occasione di lavoro (+4,4% rispetto a luglio 2022) e 129 in itinere (-17,8% rispetto a luglio 2022). Alla Lombardia va la maglia nera per il maggior numero di vittime in occasione di lavoro (74). A seguire Veneto (40), Lazio (36), Campania e Piemonte (33), Emilia Romagna (31), Puglia (29), Sicilia (26), Toscana (21), Abruzzo (16), Marche (14), Umbria e Calabria (13), Friuli Venezia Giulia (12), Trentino Alto Adige e Liguria (11), Sardegna (10), Basilicata (5) e Valle d’Aosta e Molise (1).
Nei primi sette mesi del 2023 è sempre il settore Trasporti e Magazzinaggio a registrare il maggior numero di decessi in occasione di lavoro: sono 61. Ed è seguito dalle Costruzioni (58), dalle Attività Manifatturiere (51) e dal Commercio (32).
Le denunce di infortunio sono in diminuzione del 21,9% rispetto a fine luglio 2022. Erano, infatti, 441.451 a fine luglio 2022. Nel 2023 sono scese a 344.897. E il decremento risulta essere sempre maggiormente rilevante, come del resto nei mesi precedenti, nel settore della Sanità; lo scorso anno a fine luglio le denunce erano 60.602, mentre a fine luglio 2023 sono diventate 16.389 (-73%). Altra conferma, questa, della "quasi" totale "estinzione" degli infortuni connessi al Covid dalle statistiche.