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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Ospedale, da febbraio stop alla radioterapia: il macchinario è troppo vecchio

L’apparecchio, installato verso i primi anni Duemila, serviva come sostegno alle terapie oncologiche del Cro di Aviano

Il macchinario usato per la radioterapia all’ospedale Santa Maria degli Angeli di Pordenone da febbraio va in pensione. La ragione? Troppo vecchio. Il che si tradurrà in un duro colpo per il servizio provinciale in un periodo in cui il deserto sanitario avanza anche in Regione. Come riporta il Gazzettino, l’acceleratore lineare usato in ambito oncologico offriva un supporto essenziale al Cro di Aviano dove sono presenti altri quattro apparecchi per la radioterapia.  Più mezzi si hanno a disposizione, e più si riesce garantire assistenza ai pazienti, non solo quelli ricoverati.  Con effetti positivi sulle tempistiche e sulle attese che, come si legge sul giornale, andavano dai 30 ai 40 giorni per le procedure (per esempio il centraggio) che vengono compiute prima di passare con la radioterapia che coinvolgeva una decina di assistiti giornalieri. Senza contare quelli ricoverati.  

Il problema infatti non è la carenza di personale visto che il servizio fino a questo momento era operativo fornendo un sostegno efficace nella cura dei  pazienti nel Friuli occidentale. La realtà è che lo strumento nel tempo è diventato obsoleto, e i risultati ottenuti non erano gli stessi dei macchinari di ultima generazioni presenti al Cro di Aviano. L’acceleratore installato a Pordenone era attivo dagli anni Duemila ma non è mai stato sostituito con un modello nuovo, a parte i dovuti aggiornamenti. Per quanto entrambi i dirigenti sanitari dell’epoca (Giorgio Simon dell’ospedale Santa Maria degli Angeli e Mario Tubertini del centro di Aviano) avevano inoltrato la domanda per un nuovo macchinario alla Regione. Richiesta negata perché il Cro era già stato potenziato con altri strumenti di radioterapia. Da qui la decisione della chiusura del servizio, con la sola eccezione delle visite che verranno comunque mantenute all’interno dell’ospedale. 

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