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Sabato, 2 Dicembre 2023
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Pride Fvg, la replica a Ciriani: «Ci nega il patrocinio? Lo invieremo comunque»

La risposta degli organizzatori dopo le parole del sindaco di Pordenone di questa mattina

Non si spengono le polemiche sul Pride del Friuli Venezia Giulia in programma il prossimo 10 giugno. Un’occasione, anche secondo il sindaco di Pordenone Alessandro Ciriani, per dimostrare l’apertura e «il senso civico dei pordenonesi» nei confronti di simili eventi. «Noi siamo felici che il Pride si svolga a Pordenone», afferma ai nostri microfoni negando che ci siano stati fenomeni discriminatori nei confronti della comunità LGBTQIA+. «Il nostro problema non è mai stato quello di caratterizzare i diritti di qualcuno, ma di generalizzarli in modo che tutti abbiano le stesse libertà indipendentemente dal genere sessuale» continua Ciriani che, anche in questo caso, entra nel merito delle dichiarazioni che hanno accompagnato l’annuncio del Pride previsto per giugno giudicando divisiva «una manifestazione che ha una valenza politica» ben definita. «La politica -  conclude il sindaco - non può avere il patrocinio delle istituzioni». 

La replica

La risposta degli organizzatori non è tardata ad arrivare. Il gruppo si sofferma su alcune contraddizioni che riguardano direttamente il patrocinino di questo evento, dato che non è la prima volta che viene proposto in città. «Son ben lontani i tempi del 2019, quando l’allora assessore alla cultura Tropeano, della giunta Ciriani, ha concesso il patrocinio del Comune di Pordenone all’unico evento organizzato dal FVG Pride 2019 proprio a Pordenone. Oggi Tropeano è Presidente del Consiglio Comunale: lui cosa pensa dell’opportunità di dare il patrocinio al Pride?». 

Nel caso del sindaco, continua la nota, la risposta è stata netta, negando «ogni responsabilità per il clima d’odio instaurato dalla sua giunta e ripete la solita vecchia storia di “Pordenone città prima in Italia per qualità della vita”».

Eppure, secondo i responsabili di Pride FVG, la realtà è diversa da quella raccontata da Ciriani: Forse ci siamo sognati il fatto che il Comune ha deciso di uscire dalla rete RE.A.DY., la Rete Anti Discriminazione per le Pubbliche Amministrazioni. Forse ci siamo sognati l’episodio in cui una donna trans è stata aggredita a Pordenone mentre portava a spasso il suo cane. Forse ci siamo sognati il giorno in cui il sindaco ha visto un foglio colorato a mano in una scuola con su scritto “pro LGBTQ” e l’ha trovata una vista talmente offensiva da spingerlo a scrivere su facebook per scagliarsi contro l’inesistente ideologia gender nelle scuole. Decisamente non ci siamo sognati l’ostilità del sindaco verso il progetto A Scuola Per Conoscerci, che contrasta il bullismo omolesbobitransfobico nelle scuole». 

E concludono: «L’associazione Fvg Pride invierà comunque richiesta formale di patrocinio, e invita la giunta a incontrarci in tale occasione per parlare di cosa comporta il patrocinio e cosa potrebbe fare il Comune per rendere la città più accogliente e inclusiva».

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