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il commento / Fontanafredda

Al Tognon tra curiosi, politici e un clima da inaugurazione

Atmosfera strana al debutto in provincia del Pordenone. Tanta curiosità, ma il risultato non ha aiutato

Poteva andare meglio, poteva andare peggio. Il ritorno del Pordenone Calcio in provincia, atteso da quasi quattro anni, alla fine ha portato con sé tinte opache, a tratti sfocate. 
C'erano tutti allo stadio Tognon di Fonfanafredda, per un evento mondano-provinciale che nessuno avrebbe voluto perdersi, anche chi forse ha visto per la prima volta dal vivo un campo da calcio proprio il 5 marzo 2023. 
La società guidata da Mauro Lovisa ha fatto grandi sforzi per rendere unica questa giornata, altrettanto al contrario ha fatto in campo la squadra per guastare la festa ai tifosi. 
Festa indigesta sopratutto però per Domenico Di Carlo, licenziato per direttissima dal presidente durante la conferenza stampa post-partita. 

La sfilata dei politici

Manca meno di un mese alle elezioni regionali in programma per il 2 e 3 aprile. E come per miracolo alcuni candidati (e altri presunti vip) mai visti allo stadio prima, sembravano essere diventati appassionati di football. Erano veramente tanti e di tutti i colori. E quelli possono essere sfuggiti alla vista durante la partita, mischiati fra i 3.000 presenti, si sono poi fatti rintracciare comunque con i post di rito sui social network. 

Il pubblico 

I ragazzi della curva (metaforica, visto che il settore non esiste) sono arrivati due ore prima del fischio d'inizio a Fonanafredda. Nel parcheggio c'era un clima di festa che per il Pordenone non si vedeva da anni. Poi tutti in postazione, nella zona dedicata della gradinata, Supporters, Bandoleros, Gomiti Alti, a sostenere i beniamini neroverdi anche durante il riscaldamento. Da manuale i ragazzi di mister Di Carlo sarebbero dovuti scendere in campo carichi come delle molle. Sembravano invece molli e demotivati. Tant'è. 
Gremita in tutti i settori la tribuna del Tognon, ma una rondine non fa primavera. Si vedrà nelle prossime settimane se c'è un seguito reale o se si può paragonare questo debutto in provincia ai classici assalti ai nuovi supermercati nei primi giorni di apertura, sport piuttosto diffuso nella Destra Tagliamento. 

Ma la casa è Pordenone

Dopo tre stagioni e mezzo tra Udine e Lignano, un riavvicinamento serviva. Ma, come si dice in dialetto è un "tacon", una soluzione temporanea o d'emergenza che va benissimo adesso ma non può guardare al futuro. Sono stati spesi tanti, forse troppi, soldi per adeguare lo stadio di Fontanafredda al calcio professionistico. 
Se Mirko Stefani, nuovo allenatore, riuscirà a portare la squadra in serie B si giocherà in deroga al regolamento. Il sindaco Ciriani ha promesso lo stadio nuovo, i tifosi aspetteranno pazientemente. Forse un po' di fretta arriverà quando la prima partita con la pioggia farà capire che il Tognon è democratico: la copertura della tribuna è talmente piccola che ci si bagna tutti. 

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