Quattro scacchiere a cielo aperto in ricordo del campione Emanuel Lasker
Al noto giocatore di scacchi è stato dedicato il parco di via Casarsa a Pordenone
Si è svolta il 23 maggio la cerimonia di intitolazione dell’area verde di via Casarsa in ricordo del celebre scacchista Emanuel Lasker, matematico e filosofo, nonché longevo campione di scacchi. La giornata coincide per altro con la nascita di un altro grande campione di questo sport, Anatoly Karpov, avvenuta il 23 maggio del 1951. Proprio in quest’area sono stati inaugurati quattro tavoli da scacchi in calcestruzzo. Un momento che ha trovato l’apprezzamento delle decine di persone che ogni giorno frequentano il parco pubblico.
La proposta del nome è partita dall’Asd Scacchistica pordenonese - Scuola scacchi “Vera Menchik” e dall’Asd San Gregorio, che hanno preso parte all’evento e daranno la possibilità ai bambini di imparare questo sport. Per coinvolgere anche i più piccoli, sono stati chiamati gli alunni della scuola primaria, con i quali la Scacchistica pordenonese sta tenendo un corso di scacchi.
All’evento erano presenti gli assessori all’ambiente Monica Cairoli e allo sport Walter De Bortoli, oltre alla campionessa olimpionica Marina Brunello e Roberto Messa, direttore e Maestro Internazionale di scacchi, nonché ex campione italiano, della rivista Torre & Cavallo, unico periodico di riferimento per tutti gli scacchisti d’Italia.
«Questa iniziativa - afferma l’assessore Cairoli - conferisce ai parchi della nostra città una precisa caratterizzazione, offrendo loro l’occasione per essere vissuti dai cittadini di ogni età in maniera positiva. È importante che le associazioni si siano messe a disposizione con la loro presenza per insegnare ai più piccoli questo gioco, strumento sociale ed educativo di estrema rilevanza».
«Ancora una volta - conclude l’assessore De Bortoli - lo sport unisce, educa e crea straordinarie occasioni di aggregazione per la comunità. Un plauso va alle associazioni scacchistiche che, volontariamente, mettono a disposizione dei ragazzi il loro prezioso tempo.»