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C'è una nuova tecnologia per la chirurgia della mammella: Pordenone prima in Italia

La presentazione del dispositivo Scout Radar occult breast lesion localization all’ospedale Santa Maria degli Angeli

Si chiama Scout Radar occult breast lesion localization ed è stato presentato proprio oggi all’ospedale Santa Maria degli Angeli di Pordenone. È la prima struttura pubblica a dotarsi di un nuovo sistema di localizzazione di lesioni non palpabili nei tessuti molli. Un dispositivo che amplia l’offerta diagnostica radiologica dedicata al paziente. 

Lo strumento, del valore di 20 mila euro, utilizza radar a microimpulsi non radioattivi per fornire una localizzazione chirurgica in tempo reale. Un meccanismo estremamente preciso che consente di posizionare un millimetrico riflettore acustico (chiamato repere mammario) all’interno di piccole lesioni spesso di piccole dimensioni difficilmente reperibili dal chirurgo in sala operatoria. 

L’utilizzo dello Scout Radar occult breast lesion localization può avvenire anche alcune settimane prima dell’operazione chirurgica, consentendo un’organizzazione della sala operatoria più snella ed efficiente, e riducendo i giorni di degenza.
Il modello appena acquistato ha il vantaggio di non influire sulla risonanza magnetica. Un vantaggio considerevole che permette di eseguire questi esami anche in presenza di tale dispositivo. 

I riflettori, che possono essere inseriti in sede mammaria o linfonodale anche in corso di biopsia per una migliore ottimizzazione delle tempistiche, saranno messi a disposizione per tutti i pazienti che ne avranno bisogno, circa 250 in un anno.

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