Elio a fianco di Valentino per una maggiore inclusione dei ragazzi autistici
Entrambi si fanno portavoce delle loro storie. Racconti troppo spesso rimane ai margini del dibattito pubblico
Alla fine i due autism manager Elio e Valentino si sono incontrati in occasione del tour teatrale Ci vuole orecchio a San Vito al Tagliamento. E quale migliore occasione per ricordare con forza temi di stretta attualità come l’«autismo e inclusione lavorativa» come ci ha raccontato lo stesso imprenditore in una recente intervista. C’è ancora molto da fare e una lunga strada da percorrere considerano i problemi e le difficoltà di tutti i giorni. Mentre tutto il mondo va avanti, come afferma lo stesso Elio in una recente intervista a Propaganda Live, «l’autismo c’è sempre, ed è un tema che non interessa a nessuno» fino a quando non lo provi in prima persona.
Valentino, a piedi da San Vito a Strasburgo per i diritti dei ragazzi autistici
Il termine autism manager
Purtroppo il numero dei casi è in aumento, continua il cantante: «Si parla di 1 ogni 70 nati, per cui è un argomento che bene o male, prima o poi, interesserà quasi tutti noi». Dunque è meglio prepararsi, ed è per questo che le parole in fin dei conti hanno un loro peso nella percezione della gente. Non costano nulla, e possono fare molto. Da qui il termine coniato dallo stesso Elio insieme Gianluca Nicoletti, Mimmo Pesce e presentato durante la trasmissione Propaganda Live. «In Italia quando una cosa non va bene è semplice: metti un nome nuovo in inglese e tutto cambia. Quando sei in treno e c’è il controllore non è lo stesso rispetto a quando senti “Train Manager”. Il tuo viaggio è tutta un’altra cosa. Allora ci siamo detti: trasformiamoci in autism manager, e vedrete che andrà tutto bene».