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Giovedì, 28 Marzo 2024
l'iniziativa

20 case per l'indipendenza abitativa dei disabili, provincia avanguardia nazionale

Sistema Abitare consente a 38 persone di portare avanti una vita in piena autonomia

Con oltre 20 case di vita indipendente e 38 persone con disabilità coinvolte, l'area del Pordenonese è a tutti gli effetti uno dei territori all’avanguardia a livello nazionale per quanto riguarda l’abitare in autonomia delle persone con disabilità. Un sistema abitativo alternativo a quello in comunità e strutture simili che ancora interessa la maggior parte delle persone.  Da questa attenzione al futuro prende il via il nuovo "Sistema Abitare", un vero e proprio sistema per la gestione dell'abitare in autonomia tra l'associazione Laluna impresa sociale e Fondazione Down Fvg che mette in rete risorse ed esperienze per costruire nuovi percorsi e mantenere nel tempo quelli già attivi.

«Alla luce della grande esperienza nel campo dell'abitare sociale fatta de Fondazione Down Fvg e Associazione Laluna impresa sociale - ha spiegato Erika Biasutti, referente di Sistema Abitare - che sono riconosciute come realtà capaci di dare soluzioni d'abitare alternative d'eccellenza anche dagli osservatori esterni, abbiamo voluto creare una sorta di patto di cooperazione e sinergia denominato Sistema abitare. Questo sistema si vuole proporre come un soggetto unico sul territorio con esperienza e struttura educativa e gestionale in grado di sostenere il mantenimento dei progetti in essere ma anche la costruzione di una rete di abitare inclusivo più ampia nel territorio che dia garanzia di continuità al lavoro fin qui svolto e che sia riferimento per le istituzioni per la nascita di nuove opportunità abitative alternative a istituti, comunità o strutture simili, nell’area vasta Pordenonese. Il tutto con l'intento di trasformare la logica del bisogno e dell’assistenza in interventi mirati a investire sulla prevenzione del bisogno, sull’opportunità e sulla qualità della vita delle persone con disabilità».

A partire dai primi anni 2000, Fondazione Down Fvg e Associazione Laluna impresa sociale hanno avviato sperimentazioni di abitare alternative ai percorsi classici (ad esempio alle comunità alloggio) . «Questa esperienza - spiegano Cinzia Paolin di Fondazione Down Fvg - ci porta oggi a poter raccontare grazie anche al grande contributo di famiglie, azienda sanitaria e territorio i risultati che ci rendono un territorio con caratteristiche e un’offerta di abitare per le persone con disabilità innovativa e riconosciuta come d’eccellenza anche dagli osservatori esterni». 

A fine 2023, sul territorio del pordenonese infatti si potranno contare 20 case di vita indipendente oltre a tutti i percorsi di autonomia abitativa e non che concorrono al raggiungimento di questo obiettivo.

Per dare alcuni dati, sono 10 le persone che risiedono nelle case di propedeutica dell’abitare (4 in Casa al Sole a Pordenone, 2 in via Colombo a Sacile, 4 in Casa Facca a Fiume Veneto) e a fine 2023 saranno 38 gli abitanti delle 20 case di vita indipendente (8 a Pordenone, 5 a Sacile, 1 a Porcia, 6 a Casarsa della Delizia) per un totale di 48 persone con disabilità coinvolte. Si tratta di adulti in una fascia d’età che va dai 25 ai 60 anni, principalmente con disabilità intellettiva. Si tratta di persone  impegnate al lavoro, con contratti di assunzione o in carico al Servizio di Integrazione Lavorativa e quindi inserite al lavoro attraverso gli strumenti di tirocinio, altre persone afferiscono alle Unità Educative Territoriali, dunque sono persone che stanno acquisendo autonomie e capacità lavorative, oppure necessitano di contesti maggiormente protetti per sperimentare le loro abilità, o infine, persone che hanno concluso il loro impegno lavorativo e ridotto la loro capacità di prestazione.

«Con Sistema Abitare - ha aggiunto Erika Biasutti - vogliamo percorrere insieme alle istituzioni questa strada di cambiamento che la Legge Regionale 16/2022 ci indica e preservare e valorizzare il lavoro fin qui svolto. Non solo, miriamo a mantenere e rafforzare la co-progettazione con AsFo, elemento imprescindibile per una visione allargata del sistema e per le competenze e l’esperienza che la stessa Azienda sanitaria ha maturato in questi anni favorendo lo sviluppo di questi percorsi di abitare alternativi e costruire una proficua e funzionale collaborazione con gli Ambiti che hanno l’importante e difficile compito di prendere in carico quest’area dell’abitare». 

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