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Martedì, 23 Aprile 2024
Su Nature / Clauzetto

Conoscere la storia dei nostri antenati? Alla scienza basta un dente preistorico

La scoperta grazie al reperto ritrovato nella grotta di Pradis a Clauzetto. La ricerca è stata pubblicata su Nature

La Storia è composta di piccoli dettagli che, messi insieme, ci permettono di ricostruire l’intero viaggio della civiltà umana. Lo dimostra proprio lo studio pubblicato nella rivista Nature dove da un frammento come un dente da latte si è riusciti a identificare il genoma di quella tribù. La ricerca è stata condotta da un gruppo di esperti tra cui il docente  Cosimo Posth, dell'Università di Tubinga, e il professor Johannes Krause, del Max Planck Institute for Evolutionary Anthropology di Lipsia. Paleogenomics of upper paleolithic to neolithic European hunter-gatherers è partito come una sfida dal momento che la conoscenza legata agli antichi cacciatori-raccoglitori è davvero limitata. Le poche informazioni sono dovute al deterioramento dei reperti rimasti ancoraggi nostra disposizione, Ma da quel dente trovato nelle Prealpi Friulane - probabilmente di un ragazzo di 11-12 anni, si è scelto di analizzare il genoma di 356 uomini provenienti da 14 paesi dell'Eurasia occidentale e centrale tra 35.000 e 5.000 anni fa. 

Da qui si è creato un profilo che si può ricondurre alla cultura paleolitica dell'Europa occidentale definita  gravettiana. Durante l'ultimo massimo glaciale (da 25.000 a 19.000 anni fa) è ancora presente nell'Europa sudoccidentale associata alla cultura solutreana e alla cultura magdaleniana che si è nuovamente diffusa verso nord-est dopo quel periodo. Nella zona meridionale del continente, invece, non si troverebbe più traccia di quella popolazione. Un fenomeno che è dovuto probabilmente alla diffusione da nord a sud di popolazioni associate alla cultura epigravettiana attorno a 14 mila anni fa.

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Si tratta dunque di una scoperta straordinaria per quanto riguarda lo studio della storia del passato. Un passaggio importante che è frutto, per altro, di un’altra ricerca guidata dagli esperti dell’Università di Bologna e pubblicata su Scientific Reports, dal titolo Tracing the mobility of a Late Epigravettian (~ 13 ka) male infant from Grotte di Pradis (Northeastern Italian Prealps) at high-temporal resolution.

Grazie a quel piccolo dente, per esempio, oggi sappiamo che il gruppo di cacciatori raccoglitori si muoveva in quella zona a seconda delle stagioni  con uno scopo ben preciso che era di cacciare marmotte. 

«Questa è la prima testimonianza diretta delle strategie di mobilità stagionale dei gruppi umani presenti nel Nord Italia durante la fase della cultura epigravettiana, nel tardo Paleolitico superiore, afferma Matteo Romandini, ricercatore al Dipartimento di Beni Culturali dell’Università di Bologna e Direttore del Museo della Grotta di Pradis Inoltre, il piccolo dente da latte ci ha dato la possibilità di conoscere da vicino le prime fasi della vita del bambino e le condizioni della madre durante la gravidanza, consegnandoci così informazioni importanti sulla struttura sociale di un gruppo di cacciatori-raccoglitori dopo l’ultima era glaciale».

Credits (foto di BONES Lab - Università di Bologna; credit: Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio del Friuli Venezia-Giulia)

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