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Inclusione

Il Comune investe per integrare le donne straniere nel lavoro

Pordenone ha partecipato insieme ad altre città ed istituzioni europee all’Union Migrant Net, un piano dedicato alla formazione dei cittadini immigrati.

Solidarietà e inclusione nel mondo del lavoro. Due parole raccolte in un unico progetto di tre lettere: UMN. L’Union Migrant Net dal 2015 è una rete che mette in relazione due diversi attori. Da un lato i migranti in cerca di un posto di lavoro, e dall’altro la Confederazione Europea dei Sindacati che gestisce il network attraverso programmi di lungo periodo. Il piano di inclusione messo in campo dalle Ces prevede in questa occasione un budget di circa un milione e mezzo di euro, di cui un milione e trecento mila con fondi dell’Unione Europea (Asylum, Migration and Integration Fund). Parte di questi investimenti (13 mila e 696 euro) sono stati destinati anche al Comune di Pordenone che ha scelto di utilizzarli anche come sostegno ai profughi ucraini presenti sul territorio. 

I progetti in città

Si è partiti da una spesa di 4.700 euro che ha permesso di istituire dei corsi di italiano come primo passo di un progetto d’integrazione più ampio. Per quanto riguarda invece le altre attività il Comune, insieme a gestori dello SPRAR, sindacati e associazioni di categoria, ha optato per la formazione di due gruppi di stranieri (14 donne e 1 uomo) nel settore pulizie, grazie al supporto finanziario di Anolf Fvg e gestito dall’agenzia Formativa Soform. Un corso di 180 ore  (120 per imparare la professione, 60 rivolte alla cittadinanza attiva e allo studio della lingua italiana) che si è svolto al S. Cuore a Pordenone ed è terminato lo scorso giugno con la consegna dei certificati di partecipazione avvenuto in queste ore, e la possibilità di ottenere dei tirocini in alcune aziende del territorio. 

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L’Union Migrant Net a livello nazionale

Pordenone ha partecipato a questo progetto insieme ad altre amministrazioni e organizzazioni sindacali di tutta Europa. Si parla di Belgio (Liegi), Grecia (Atene), Bulgaria (Sofia), Slovenia (Ljubliana), mentre a livello nazionale spiccano i nomi del Comune di Milano, Fisascat Cisl Milano e dell’Anolf Friuli Venezia Giulia. Queste realtà hanno stilato dei progetti di apprendimento reciproco (Mutual Learning Programme-MLP), ovvero dei programmi di scambio della durata di una settimana a supporto di modelli di formazione e inclusione efficaci a livello europeo. 

In Italia, ad esempio, dal 9 al 13 maggio una delegazione di circa 20 persone della Slovenia e della Grecia ha partecipato a questo tour partito da Milano verso Trieste, con tappa a Pordenone nella giornata del 12 maggio dove hanno avuto modo di conoscere il servizio di accoglienza diffusa che contraddistingue il territorio locale, dalla Caritas, la cooperativa Nuovi Vicini, alle altre istituzioni che si occupano di formare al meglio le persone che risiedono in città, a partire dal Centro regionale per l’impiego. Dopodiché è stato il turno dei dipendenti di Pordenone che si sono diretti ad Atene per confrontarsi sulle politiche da adottare. Un programma che proseguirà dal 7 al 9 settembre a Lubiana .

Immagine di copertina di rawpixel.com su Freepik

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