rotate-mobile
La storia

L'Odissea di Francesco, che esplora l'Italia con il coloratissimo Ulisse

Il viaggiatore napoletano ha mollato tutto ed è partito: ha creato il progetto Vanpolitan e da marzo del 2022 sta girando l’Italia a bordo del suo Piaggio Porter.

Il suo Piaggio Porter ora si chiama Ulisse, e la sua sarà un’Odissea tutta italiana. Francesco, ragazzo di 34 anni originario di Napoli, dopo tre anni vissuti a Matera, da marzo 2022 ha scelto di mollare tutto e di girare per alcuni mesi lo Stivale, raggiungendo i suoi borghi e visitando le sue attrazioni. Proprio in questi giorni è passato per la zona del pordenonese, non solo toccando le piazze e i suoi monumenti storici, ma anche scoprendo tutto ciò che ruota attorno a ciascuna comunità.

Com’è nato questo viaggio?

«Da una serie di fattori. L'idea è scaturita dopo gli studi triennali. Anziché fare l'erasmus ho pensato che questa esperienza di vita dovesse essere qualcosa di più personale, e da qui mi sono deciso di prendere il volo e dirigermi in Australia, dove ho scoperto che ci sono tanti ragazzi che viaggiano zaino in spalla oppure che comprano un furgone e lo trasformano in un camper girando il continente. Questa scelta si è però concretizzata nel momento in cui mi sono accorto di avere un peso addosso. Osservavo la vita che si ripeteva in maniera identica, e vedevo passare giorni settimane, mesi, anni, senza mai  trovare uno stimolo che mi garantisse di crescere. Non riescivo a trovare più una gratificazione vera e propria e questo malessere mi ha spinto a concretizzare il progetto di Vanpolitan». 

Non deve essere stato semplice creare da zero un camper

«Ma è stata comunque una bella esperienza. Con i primi preparativi ho conosciuto le persone che poi mi hanno aiutato, come Franco Dottorini che mi ha aiutato nella attività di falegnameria e a completare tutti i lavori secondo quanto avevo progettato».

Vanpolitan, il progetto che passa per il Friuli

Dopodiché è arrivata la partenza. Quali sono state le prime tappe?

«Ho visitato per due giorni la provincia di Benevento. E poi mi sono diretto verso il Molise, l'Abruzzo e le Marche. Tre regioni ricchissime a livello storico e culturale, ma anche dal punto di vista delle relazioni che ho avuto nel corso del viaggio». 

Che cosa ti ha colpito del Friuli e della zona di Pordenone? 

«Di Sesto al Reghena ho visitato l'abbazia di Santa Maria in Silvis. È davvero  straordinaria pensando ai dipinti che si trovano al suo interno.  Cordovado mi è piaciuta parecchio. Il duomo, e in particolar modo il Santuario della Madonna delle Grazie, costruita a seguito dell'apparizione della Madonna davanti a una pellegrina».

E di San Vito al Tagliamento?

«La piazza è meravigliosa, ma mi ha colpito molto il museo civico dei mestieri antichi per come è organizzato, le spiegazioni e le voci guida che ci sono all'interno. Quella domenica c'era anche il mercato dell'antiquariato che ho scoperto lo fanno ogni prima domenica del mese, anche se a malincuore non sono riuscito a visitare il duomo perché lo stanno ristrutturando. Sono rimasto ammaliato da un altro monumento favoloso, la Chiesa di Santa Maria dei Battuti. Qualcosa di spettacolare per la struttura architettonica che per gli affreschi. E non ho parlato del teatro, una vera chicca di questo paese, dove quella sera proponevano uno spettacolo dedicato a Pier Paolo Pasolini».

In Evidenza

Potrebbe interessarti

L'Odissea di Francesco, che esplora l'Italia con il coloratissimo Ulisse

PordenoneToday è in caricamento