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Giovedì, 28 Marzo 2024
Bookcrossing / Cordenons

A Villa d’Arco funziona la casetta dei libri in aperta campagna

Inaugurata nel 2021, ha raccolto il consenso di tutta la comunità che ha riscoperto il piacere della lettura

Di questa storia colpisce soprattutto la concatenazione degli eventi. Un percorso lungo, ponderato, che alla fine ha dato vita a un progetto virtuoso per gli amanti della lettura. La casetta dei libri si trova peraltro in aperta campagna, lontana da frastuoni e rombi di auto che inevitabilmente passano lungo la strada che conduce a Cordenons. Qui invece il silenzio viene al massimo interrotto dalle partite e le competizioni sportive che si svolgono allo stadio, ma poco prima di raggiungere l’impianto sportivo ecco che, davanti alla sede della Pro Loco, si presenta questa piccola casa che offre il giusto riparo alle storie impresse nelle pagine dei romanzi, classici e popolari. 

Ma com’è nata questa iniziativa? Abbiamo sentito direttamente la responsabile  dell’associazione, Lorella Tajariol, che ci racconta che la casetta è il risultato di un progetto sociale istituito per offrire un supporto concreto al monsignore Romanin, vescovo a Buenos Aires che ha una casa di accoglienza proprio in Argentina. «Durante la pandemia le attività della Pro Loco si erano fermate e stavamo pensando a qualche iniziativa che potesse essere di aiuto per le persone bisognose». Da qui hanno cominciato a raccogliere libri, venduti in occasione dei mercatini di Pordenone. Ma se da un lato alcuni volumi erano rimasti nello scaffale, altri continuavano ad arrivare. Ed è da qui è cominciata a emergere l’idea di uno spazio informale e condiviso dove ognuno può prendere o lasciare un libro in totale autonomia. 

Parlare di bookcrossing - termine che deriva da book (libro) e crossing (passaggio) è errato dal momento che i testi non sono stai schedati, timbrati o registrati. Ma di questo modello prende a prestito la completa libertà di movimento. «I libri girano», continua Lorella Tajariol «ed è particolarmente frequentata viste le innumerevoli volte in cui riempiamo gli scaffali con nuovi volumi». 

La casetta di legno è stata realizzata da un volontario della Pro Loco. Ma a un certo punto un signore che l’ha notata ha deciso di regalare una panchina di legno. «Da diverso tempo è diventato un angolino dove uno, con la bella stagione, si può fermare, sfogliare un libro. Un luogo di passaggio, di passeggiate, che si presta al piacere della lettura. Molti si dirigono in sede per metterci dei libri. Ma c’è anche chi li porta e li lascia lì quando la casetta è ben fornita».

Tutto avviene in modo spontaneo e autonomo, lasciando libero accesso alle persone nella gestione di uno spazio che è dell’intera cittadinanza. «Il libro - conclude Tajariol - è diventato oggetto di solidarietà e di condivisione, oltre che della diffusione della conoscenza». Ma la nota positiva è che funziona. Segno che davvero la letteratura può raccontare qualcosa su di noi.

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