L'azienda pordenonese Zero ospite da Alberto Angela: il futuro dell'agricoltura in prima serata su Rai 1
La nota impresa di Pordenone protagonista del progetto Future Farming - Innovation Technology Infrastructure nella trasmissione Noos - Viaggi nella natura
L'azienda pordenonese Zero è stata citata (anche se non direttamente) nell'ultima trasmissione televisiva di Alberto Angela Noos - Viaggi nella natura. Il programma ad un certo punto ha affrontato il tema della genetica che, come afferma il divolgatore scientifico, «promette per il futuro la comprensione di tante malattie contro le quali prima eravamo disarmati». Ma quando questa conoscienza entra in contatto con l'agricoltura e l'allevamento, le cose cambiano. Si comincia a essere diffidenti verso le trasformazioni di ciò che mangiamo. Per questo Alberto Angela ha parlato delle novità scientifiche nel campo alimentare con Elisabetta Bernardi, nutrizionista dell’Università di Bari che ha mostrato questo settore possa beneficiare degli studi compiuti in questi anni grazie all'ingegneria genetica e alle biotecnologie.
Uno degli esempi citati nel corso del programma è proprio il vertical farming, ovvero coltivazioni basate su “serre verticali”. Di recente è stato infatti trovato un accordo per un progetto ambizioso per il futuro della ricerca. Un progetto, chiamato Future Farming - Innovation Technology Infrastructure, che porterà alla creazione della prima biofabbrica in Europa grazie alla partnership di istituzioni come l'Università Ca Foscari e privati come Zero, fondata dal trevigiano Daniele Modesto.
Future Farming: in Veneto il primo centro di ricerca europeo, tra i partner anche un'azienda di Pordenone
Durante tutto l'anno l'impianto fornisce alle piante la giusta illuminazione e temperatura combiandole insieme ai nutrienti in modo da limitare le variazioni stagionali e le condizioni meteorologiche che possono impedire il loro sviluppo ottimale. Allo stesso tempo viene ridotto il consumo di acqua e l'uso di pesticidi. «L'agricoltura è una realtà afferma nel campo dell'agroalimentare», afferma Anna Mastellaro, agronomo di Zero - Vertical Farms - Tuttavia le sue potenzialità si estendono anche in altri contesti come la coltivazione di piante da usare come bioreattori. Le pianti possono essere pensate come vere e proprie fabbriche viventi capaci di sintetizzare molecole complesse in risposta dei loro processi metabolici naturali. In questo modo si possono ottenere da piante come lattughe e riso una serie di composti per la produzione di farmaci, vaccini o proteine utili in campo medicale».