Donna aggredita in un'edicola, parla il marito: «Una brutta scossa, deve ancora riprendersi»
Stefano Marini gestisce insieme a Patrizia Carniel la storica tabaccheria di largo San Giovanni. La moglie, come si vede dalle immagini, è stata colpita e scaraventata a terra da un uomo che le ha strappato i capelli.
«Mia moglie sta bene, ma deve ancora riprendersi da quanto è accaduto» afferma Stefano Marini, titolare insieme a Patrizia Carniel della tabaccheria nella zona di largo San Giovanni. Nella serata di giovedì, 2 novembre, l'edicolante è stata aggredita da un uomo di origine straniera senza fissa dimora che, entrando all'interno del locale, si è scagliato contro di lei colpendola e strappandole i capelli. Il marito non era presente nel momento in cui si sono verificati i fatti, ma grazie al sistema di videosorveglianza si è riusciti a individuare l'assalitore, già noto alle forze dell'ordine anche se non sono mai state segnalate aggressioni.
«La zona è relativamente tranquilla con l'eccezione di qualche piccolo furto» - prosegue Stefano - «Ma non è la prima volta che l'uomo si presenta all'interno della tabaccheria. Purtroppo intorno alla piazza non c'era nessuno visto che in quelle ore era stata diramata l'allerta rossa. Tutti erano barricati in casa, e in sede erano rimaste Patrizia e la dipendente». Alle 18 la strada è praticamente deserta fino a quando l'uomo, come si vede nel filmato, comincia a sbattere un ombrello contro il vetro. La titolare si è subito accorta che qualcosa non andava e si è diretta fino all'entrata della tabaccheria per capire da dove provenisse quel colpo. Ad un certo punto, presa alla sprovvista, è stata presa per i capelli e a calci spingendola verso un lato del locale. «È successo tutto in pochi secondi - conclude il titolare - «Cosa pensa sarebbe successo se avesse avuto un'arma con sé?».
La donna non è riuscita a difendersi avendo perso l'equilibrio a seguito dell'aggressione, ma fortunatamente l'uomo, dopo averle strappato una ciocca, è scappato subito dalla tabaccheria lasciandole il tempo necessario per chiamare i soccorsi.
«Ringrazio di cuore tutti coloro che mi hanno scritto, chiamato, e che sono passati di persona per vedere come stavo e per darmi una parola di conforto per questa bruttissima esperienza che francamente non auguro a nessuno» afferma Patrizia «La paura di ritrovarmelo davanti è tanta. Mi auguro che il Prefetto agisca in qualche modo per tutelare l’incolumità di tutti i cittadini di Pordenone». Allo stesso sempo si rivolge al sindaco Ciriani. «È una buona notizia sapere che Pordenone si trova al terzo posto come città verde, sarebbe altrettanto meglio se fosse una città più sicura, messa in sicurezza in certe fasce orarie»