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La reazione / Prata di Pordenone

L’allarme dei Sikh: «I criminali hanno solide coperture»

Le parole dell'associazione dopo l'aggressione a Villanova di Prata

«Si è trattato di un attacco premeditato, volto a impaurire la dirigenza dell’Unione Sikh Italia». L'associazione in una nota condanna la maxirissa avvenuta lo scorso 18 settembre a Prata parlando di un gruppo «sotto attacco di fazioni violente e criminali che godono di solide coperture». Secondo quanto dichiarato dal procuratore Maria Grazia Zaina al momento sono 45 le persone coinvolte nello scontro che si è verificato nel quartiere di Villanova a causa della gestione complicata del tempio induista di Pasiano di Pordenone. 

Il presidente dell’Unione Sikh Italia Satwinder Baiwa Singh è rimasto ferito. Il genero - Singh Sharnpreet - intervenuto in sua difesa è stato accoltellato ed è ricoverato in gravi condizioni all’ospedale di Udine mentre altri esponenti di Unione Sikh Italia hanno riportato lesioni causate dalle collutazioni avvenute nella serata di lunedì. 

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L’aggressione arriva dopo l'incendio doloso contro un garage di proprietà del presidente di Unione Sikh Italia dove furono colpite due auto parcheggiate all'esterno dell'edificio. 

«Di fronte a questi gravissimi episodi la questura di Pordenone non ha adottato alcuna misura nei confronti delle persone responsabili delle minacce, pure denunciate alle forze dell’ordine, preferendo impegnarsi in una inefficace strategia di mediazione che non considerava il fatto che vi era una comunità aggredita e un gruppo di aggressori. Questi ultimi si sono sentiti legittimati nel proprio agire e hanno proseguito nella loro azione violenta e provocatrice, fin ad ora totalmente impuniti».

Il timore ora è che a seguito dei fatti di Pasiano e Prata si possano verificare nuovi scontri in altri centri sikh in Italia. Motivo per cui l'associazione  invita i loro responsabili a prestare massima attenzione denunciando ongi azione violenta alle forze dell'ordine.  

«L’Unione Sikh Italia, infine, denuncia il tentativo violento di colpire l’Unione per interrompere il percorso di radicamento in Italia e di riconoscimento giuridico. Auspica che gli inquirenti individuino al più presto i singoli e le organizzazioni responsabili di questa azione scelerata e fuori da ogni regola di civiltà e democrazia».

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