Si assentava senza timbrare il cartellino: forestale chiede la sospensione del processo con messa alla prova
Uno dei sette operatori ha chiesto e ottenuto la messa alla prova che consente lo stop al procedimento penale in cambio di un lavoro di pubblica utilità
Svolta sul caso della truffa del cartellino. Una guardia forestale, rinviata a giudizio a seguito dell'inchiesta dell'ex procuratore di Pordenone Raffaele Tito sulla base di alcuni spostamenti ingiustificati, ha fatto richiesta di messa alla prova per i reati contestati dalla Procura che sono truffa ai danni della Regione Fvg e le false attestazioni sull'orario di servizio.
Secondo quanto riportato dal Gazzettino a febbraio dovrebbero essere definiti tutti i dettagli della messa alla prova davanti al gup Mariarosa Persico. Un procedimento che che prevede, su richiesta dell’imputato e dell’indagato, la sospensione del procedimento penale e l'estinzione dei reati in cambio di un lavoro di pubblica utilità.
La persona era finita al centro dell'inchiesta del procuratore che si è concluso con un proscioglimento, una richiesta di rinvio a giudizio e tre patteggiamenti per truffa ai danni della Regione, false attestazioni sull'orario di servizio e peculato d’uso. Sette guardie forestali sono state alla fine licenziate.