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Giovedì, 7 Dicembre 2023
Cronaca / Comina alta

Sospeso dal centro islamico con una raccomandata: assolto l'imam Hosny

Dopo il giudice del lavoro è stato scagionato dalle accuse di violenza privata e violazione di domicilio

L'imam Hosnu è stato assolto dalle accuse di violenza privata e violazione di domicilio perché il fatto non sussiste. L'uomo, originario dell'Egitto ma residente a Pordenone, aveva ricoperto il ruolo di capo della comunità islamica di Pordenone dal 23 dicembre 2019 fino a gennaio 2020 quando era stato sospeso con una raccomandata. 

Si tratta di un'ulteriore assoluzione arrivata dopo la sentenza del giudice del lavoro  che, come riporta il Messaggero Veneto, aveva di fatto annullato il licenziamento di Hosny in quanto discriminatorio. Sulla base dell'inefficacia di quel provvedimento il magistrato aveva condannato la controparte al pagamento degli arretrati e imposto il reintegro immediato dell'imam. 

Allo stesso tempo c'era in gioco un altro processo. La procura di Pordenone lo aveva accusato dei reati violenza privata e violazione di domicilio tra la fine del 2019 e il 15 gennaio 2020 quando, secondo gli inquirenti, era entrato all'interno del centro nonostante non aderisse più all'associazione. In quel periodo si erano verificati più volte degli scontri all'interno della comunità islamica di Pordenone. Ma già nel gennaio 2020 il gip aveva revocato la misura del divieto di dimora in moschea vista la carenza di indizi di colpevolezza. Inoltre il provvedimento che ha portato all'interdizione dell'imam era arrivato da una minoranza del direttivo. 

L'accusa ha infine chiesto l'assoluzione per quanto riguarda quel capo d'accusa, ma il giudice ha alla fine deciso di scagionarlo anche per quello di violenza privata.

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