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Mercoledì, 6 Dicembre 2023
Cronaca / Vivaro

Vivaro, bambino morto per l'esplosione di un ordigno: s'indaga per omicidio colposo

Le parole del sindaco Mauro Candido: «Non ho dormito la notte. Una tragedia immensa. In questo momento l'unica cosa giusta da fare è il silenzio»

Bandiere a mezz'asta e un minuto di raccoglimento nel corso delle prossime manifestazioni sportive in Regione. L'intera comunità si stringe nel ricordo e nel dolore per la tragica scomparsa di Gabriele Cesaratto, bambino di 10 anni residente a Vivaro. Il ragazzo è deceduto a seguito di un'esplosione di un ordigno bellico all'interno di un casolare adibito a garage. Il nonno, Silvio Cesaratto di 73 anni, è ricoverato in ospedale a Pordenone in gravi condizioni ma stabili. La procura ha aperto un fascicolo per detenzione di esplosivi e omicidio colposo. Il sindaco Mauro Candido ha scelto, di comune accordo con la giunta comunale, che nel giorno dei funerali verrà istituito il lutto cittadino. 

Dalle ultime ricostruzioni il fatto è avvenuto tra le 18:30 e le 18:45. L'onda d'urto che ha provocato l'esplosione proveniva da un ordigno bellico ha colpito entrambi i familiari mandando in frantumi i vetri. Il 73enne ha riportato lesioni alle gambe, ma le condizioni si sono subito rivelate critiche per il bambino, portato anche lui al nosocomio di Pordenone in codice rosso. Per il ragazzo non c'è stato nulla da fare. 

Saranno le forze dell'ordine, in questo caso i carabinieri, a stabilire le dinamiche di quanto è accaduto. Nella giornata di ieri è intervenuta la  scientifica di Pordenone che ha proseguito con le indagini dopo che l'intero stabile è stato messo in sicurezza dagli artificieri dell'arma di Udine. Resta ancora da capire dove e quando è stato recuperato l'ordigno esploso all'interno dell'edificio, ma nel frattempo sono stati sequestrati diversi proiettili o parte di ordigni, anche se, va detto, sono tutti inerti. 

Il sindaco: «Un'immensa tragedia»

Il primo cittadino di Vivaro, Mauro Candido, ha espresso la sua più sincera vicinanza alla famiglia di Gabriele Cesaratto. «Non ho dormito la notte - dichiara il sindaco - Io e mia moglie conosciamo bene i genitori essendo coetanei. Per questo sono piuttosto scosso della notizia della scorsa notte non solo come rappresentante delle istituzioni, ma come amico. Credo infatti che in questo momento l'unica cosa giusta da fare sia il silenzio perché nessuno restituirà la vita a questo bambino».

La comunità si è mobilitata per far sentire il proprio cordoglio alla madre Michela Tommasini, conosciuta per essere molto attiva nel sociale tra i volontari della protezione civile comunale, e al padre Marco Cesarotto, dipendente della Friulchem. «L'intero istituto è ancora scosso da questo evento - prosegue il sindaco - Il bambino frequentava la quinta elementare. Per questo ho sentito il dirigente scolastico che mi farà sapere quali iniziative intraprenderà nelle prossime ore». Nel frattempo nei campi di calcio di tutta la Regione i ragazzi osserveranno un minuto di silenzio in ricordo Gabriele, che proprio quest'anno avrebbe dato i primi calci al pallone nella squadra della Vivarina. «È la società di calcio del paese di cui il padre e il nonno sono stati sia giocatori che dirigenti. Tutta la famiglia era ben voluta in paese proprio perché è conosciuta per il suo impegno nel sociale e all'interno delle associazioni, comprese quelle sportive. Ragione per cui si tratta di un'immensa tragedia che sta toccando anche tutta la comunità di Vivaro». 

Sulla detenzione degli ordigni bellici il sindaco vuole attendere i primi riscontri ufficiali delle autorità competenti: «È vero che qui abbiamo il poligono Cellina Meduna, il più grande poligono del nord italia. Ma negli ultimi tempi si usano proiettili e oggetti inerti che non esplodono o che non hanno polvere da sparo. Una decina di anni fa c'era l'abitudine di raccogliere residui metallici dato che c'erano protocolli di sicurezza ambientali diversi da quelli attuali. Ma ora l'esercito è molto attento nella fase di bonifica del territorio e presidiano l'intera area impedendo alla popolazione di entrare».

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