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Carro "Cospito libero": «Tutto autorizzato, abbiamo fatto satira»

Il gruppo di libertari della provincia di Pordenone spiega l'accaduto: «Abbiamo sfilato per tre ore e non è successo nulla. Il carro era nello spirito del carnevale, con un messaggio di solidarietà»

Il caso del carro allegorico con la scritta "Cospito libero" ha scatenato un tormentone che ha fatto diventare il carnevale di Maniago famoso in tutta Italia. Rappresentava un carro armato e degli animali, a ricordare la "battaglia di Vivaro", in cui un blindato dell'esercito italiano sparò per errore un colpo contro un allevamento, creando danni alla struttura e uccidendo decine di galline. Le indagini non hanno trovato colpevoli per l'azione, mentre l'allevatore non ha ancora ricevuto i risarcimenti per i danni. 
Gli organizzatori del carro contestato ci tengono a sottolineare la loro versione dei fatti. «Siamo un gruppo di libertari della provincia di Pordenone - spiega Stefano Raspa - e abbiamo spontaneamente organizzato un carro di carnevale a tema pacifista». 

«Siamo partiti dall'idea della cannonata - prosegue - e poi l'idea si è allargata inserendo le galline e altri animali che vivono nei magredi e che continuano a subire le esercitazioni militari in quest'area. Questa performance era inserita all'interno di una parodia: da sempre il carnevale permette di prendersi gioco dei potenti e dei poteri. Abbiamo semplicemente ribaltato la realtà in modo satirico: tutti sanno come funziona il carnevale». 

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«Il carro era autorizzato» 

«Dobbiamo smentire di essere stati fermati ed espulsi - continua Raspa - perché abbiamo sfilato per tre ore senza alcun problema. Non solo, prima della sfilata abbiamo sostato per un'ora e mezza dove c'era la commissione carri, loro stessi hanno fatto le verifiche e non c'è stato alcun problema». 
Il problema è arrivato una volta finita la sfilata: «Eravamo in un parcheggio quando abbiamo visto un gruppetto di carabinieri al seguito di un gruppetto di vigili che ci facevano segno di fermarci. Una volta hanno arrivati ci hanno chiesto i documenti per l'identificazione. 

L'indagine della Procura 

La Procura della Repubblica di Pordenone indagherà per valutare se sussiste qualche fattispecie di reato. Ma i libertari della provincia di Pordenone replicano: «Come può esserci un reato in una parodia all'interno di una sfilata di carnevale?». 

Il messaggio pro Alfredo Cospito 

A scatenare la polemica è stata la scritta "Esercito al 41bis, Cospito libero". «Nella parodia gli animali dopo un processo si facevano giustizia da soli, un figurante ha fatto la sfilata in gabbia, rappresentando il soldato in prigione. Ribadiamo che non c'è stato alcun problema durante la sfilata, tutti si sono divertiti, c'è chi ha colto il messaggio e chi no». 
Per quanto riguarda il messaggio per l'anarchico Alfredo Cospito «molti di noi non appartengono a quell'area, ma abbiamo voluto dare un messaggio di solidarietà nei suoi confronti. Consideriamo che i terroristi Francesca Mambro e Valerio Fioravanti sono liberi da 15 anni (condannati rispettivamente per 96 e 95 omicidi e molti altri reati, ndr)». 

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