Un giro di prostituzione nei centri massaggi, cinque imputati a processo

Si terrà a gennaio il processo che coinvolge cinque imputati accusati di favoreggiamento aggravato della prostituzione. Al centro ci sarebbero dei centri massaggi che avrebbero offerto delle prestazioni “extra” ai clienti che frequentavano i locali. L’inchiesta è stata portata avanti dalla Guardia di Finanza su richiesta della Procura. Dopodiché il Tribunale aveva chiesto il rinvio al giudizio per sette persone, due delle quali sono state assolte con rito abbreviato. Per gli altri cinque imputati l’udienza è stata fissata tra tre mesi.

Le indagini compiute dalle fiamme gialle e dagli inquirenti avrebbero fatto emergere un’attività che si è svolta all’interno di alcuni centri massaggi di Pordenone e Zoppola dal 2011 al 2016. Nel caso del capoluogo la sede (Nuova Stella) si trovava in via Cappuccini, rintracciabile grazie alle inserzioni pubblicate su giornali e su internet con evidenti contenuti erotici, come riferisce oggi il Gazzettino. A gestire tutto era Stella - un nome fittizio - che spiegava ai clienti le prestazioni che potevano scegliere. Il costo infatti variava a secondo del massaggio, e prima del massaggio venivano accompagnati in una camera per indossare degli slip monouso. 

Lo stesso veniva compiuto in un altri due centri massaggi a Zoppola: il Fiore di Loto in via Ponte Meduna (dal 2012 al 2015), e la Perla d’Oriente  in via Casarsa (dal 2013 al 2016). Ciò che è emerso nell’inchiesta è un’attività ben consolidata nel tempo. Stella si sarebbe occupata della ricerca dei locali e della gestione dei contratti e dei contatti con i clienti regolari. Il marito era invece l’intestatario del contratto d’affitto del locale di Pordenone (la Nuova Stella), e di uno dei due presenti a Zoppola che era la Perla d’Oriente. La gestione di alcuni centri si è poi estesa coinvolgendo altri soggetti fino a quando i finanzieri non hanno trovato degli indizi sullo sfruttamento di alcune ragazze.