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Crack dell'ex Acc: riconosciuta la responsabilità degli amministratori, danni per 4 milioni

La sentenza della Corte d’Appello di Milano che ha accolto la richiesta di risarcimento da parte della procedura di amministrazione straordinaria

Svolta nel caso dell'ex Acc di Pordenone, azienda leader all'epoca nel campo della refrigerazione domestica. Dalla Corte d’Appello di Milano è arrivata una sentenza che di fatto accerta la responsabilità per mala gestio degli ex amministratori per il crac del 2013. Il verdetto, pubblicato nelle scorse ore, ribalta quanto stabilito dal Tribunale di Milano che, nel febbraio 2021, aveva rigettato le domande di risarcimento da parte degli ex amministratori e sindaci della società.

L’azienda era stata venduta nel 2003 dal Gruppo Electrolux a un gruppo di fondi speculativi legati alla società di Goldman Sachs e ad altre finanziarie italiane. In quel periodo era ancora considerata un'impresa leader a livello internazionale, ma solo dieci anni dopo, la società si era trovata in stato di insolvenza di circa 450 milioni di euro.

La Corte d’Appello, nell'accogliere le tesi difensive, ha sancito la responsabilità degli ex amministratori Luca Amedeo Ramella, Paolo Cesare Pecorella e Fausto Cosi per non aver usato in maniera tempestiva gli strumenti procedura concorsuale proseguendo l’attività caratteristica dell’impresa. Sempre secondo il tribunale gli ex sindaci Marco Baccani, Luigi Provaggi e Alberto Borelli non avrebbero compiuto una corretta vigilanza sull’operato degli amministratori venendo meno al proprio dovere di intervento.

I giudici hanno quindi stabilito che il risarcimento danno sarà di circa 4.122.407,00 euro oltre agli interessi e alla rivalutazione monetaria. Allo stesso tempo gli ex amministratori dovranno coprire tutta la parte dedicata alle spese legali per i due gradi di giudizio pari a 167.689,60 euro.

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