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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Erto e Casso

Disastro del Vajont, Corona: «Si è diluita la rabbia, non il dolore»

Il ricordo dello scrittore e scultore di Erto, nel 59esimo anniversario della tragedia

Erano le 22:39 del 9 ottobre del 1963, quando la frana si staccò dal monte Toc nel lago del Vajont. Un disastro che costò la vita a 2.018 persone e che cambiò per sempre la struttura e la natura di quei luoghi. 
Era a Erto quella volta, bambino, Mauro Corona. Lo scrittore e scultore a Erto ci è rimasto e anche quest’anno ha ricordato la tragedia. 

«Il 9 ottobre 1963  - scrive Corona - duemila persone entravano nell'ombra del nulla per ambizioni e interessi altrui. Tra queste, 487 bambini. Poco dopo le ore ventidue, alcuni uomini cambiarono il passo della storia, fermarono la gioia della vita, mutarono l'andare millenario della Natura. 
Quella notte, sotto lo sguardo attonito della luna, cadde terra sulla terra, terra nell'acqua, morte sulle case e tra la gente.
Sono passati tanti anni dalla tragedia annunciata. Forse la rabbia s'è un po' diluita, il dolore no. Lord Byron diceva:“Il ricordo della felicità non è più felicità, ma il ricordo del dolore rimane sempre dolore”. 
Nel nostro caso si sbagliava. 
A noi non resta nemmeno il ricordo di antiche, rare felicità. Quella notte gli invasori ci tolsero tutto anche il desiderio di essere ogni tanto felici. Ai morti un ricordo perenne e una candela. Ai responsabili non più parole ma il disprezzo del silenzio».

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