Le associazioni immigrati di Pordenone, Rete Solidale Pordenone e Rete Dasi Fvg sono pronte a scendere in piazza per chiedere misure concrete nella gestione dei migranti in Friuli Venezia Giulia. Da tempo centinaia di persone si stanno spostando lungo la Rotta Balcanica in fuga dalla violenza dei conflitti. Ma da oltre un anno, si legge nella nota, la situazione in Friuli Venezia Giulia è insostenibile: «non c’è alcuna gestione degli arrivi, né un piano di trasferimenti in altri territori, né l’adeguamento dei posti che erano stati soppressi». Le organizzazioni segnalano infatti che al momento  «non viene garantita alcuna accoglienza, non c’è risposta neppure per i bisogni primari (letto, cibo, servizi igienici)». Di conseguenza i migranti non solo «sono lasciati colpevolmente nel degrado e nell’abbandono», ma non riescono a presentare la domanda in Questura che consente di ricevere i documenti.

Il sit-in

In questo frangente solo le associazioni di volontariato stanno riempendo quel vuoto lasciato dalle istituzioni. Gli aiuti vanno dai pasti, vestiario, bagni, medicine fino ai corsi di lingua. Ma tutto questo non è sufficiente a garantire il fabbisogno dei migranti che si trovano anche nel pordenonese secondo le organizzazioni presenti sul territorio che lunedì prossimo saranno di fronte alla Prefettura. Chiediamo tempi rapidi per la presentazione della domanda di asilo e per il rilascio del permesso temporaneo; l'attuazione di un piano ordinario di trasferimento settimanale e di redistribuzione degli arrivi in regione; e, non per ultimo, il ripristino dell’accoglienza diffusa. Solo la micro accoglienza favorisce infatti percorsi di inclusione ed inserimento sociale, formativo e alla fine, lavorativo».