Legionella a Pordenone, 45enne in terapia intensiva

É stato ricoverato in terapia intensiva all’ospedale di Pordenone un uomo di 45 anni di San Vito al Tagliamento dopo che gli è stato diagnosticato una polmonite bilaterale da legionella. Il fatto, come ha riportato il Messaggero Veneto, è accaduto la settimana scorsa ma  dopo che la sua condizione clinica si è aggravata è stato trasferito nel medesimo reparto a Udine, nella sede del Santa Maria della Misericordia. Dalle ultime informazioni l’infezione non sarebbe avvenuta all’interno del posto di lavoro, ma è bene seguire le procedure pubblicate nei giorni scorsi dall’Asfo, invitando a prestare la massima attenzione nei confronti di questa malattia, soprattuto durante il ponte pasquale e con l’arrivo della bella stagione.

In una casa rimasta a lungo chiusa possono annidarsi questi batteri, soprattutto negli ambienti acquatici naturali che artificiali. Si parla infatti di impianti idrici degli edifici, tubature, docce, fontane interne, sciacquoni per WC inutilizzati per lunghi periodi di tempo. Secondo quanto riportato dal dipartimento di Prevenzione Asfo, ogni anno nel territorio pordenonese sono circa una ventina le persone ricoverate per polmonite da legionella, infettate dal batterio presente attraverso i loro impianti idrici per buona parte delle persone entrate in contatto con la legionella.

Per ogni caso di Legionellosi il Dipartimento di Prevenzione si mette in moto effettuando diversi controlli grazie al supporto dell’equipe multidisciplinare. Prima viene svolta l’inchiesta epidemiologica tramite la quale si cerca di individuare il possibile luogo di contagio. Dopodiché si passa con l’indagine ambientale, che consiste nel prelievo di campioni d’acqua nelle abitazioni/strutture in cui la persona era presente, in modo da verificare la concentrazione di Legionella negli impianti idrici e indicare le azioni necessarie per evitare il contagio di altre persone.