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La sentenza / Roveredo in Piano

Operaio morto schiacciato da una lastra: tre condanne, assolta l'azienda Cimolai

Otto mesi di reclusione per alcuni dipendenti responsabili dei fatti del 16 luglio 2018 a Roveredo.

Tre condanne per omicidio colposo e l'assoluzione per la società Cimolai. È questo l'esito del processo per la morte  il 53enne Andrea Fellet, deceduto dopo essere rimasto schiacciato da una lastra d’acciaio di 500 chilogrammi a Roveredo in Piano. Dalle indagini era emerso che il dipendente era stato colpito da una piastra che non aveva fissato al carroponte. Per questo sono andati a processo il datore di lavoro Salvatore De Luna (81 anni di Fontanafredda), il delegato alla sicurezza Enzo Maria Baro (61 anni di Cimadolmo), e la reponsabile Laura Gavagnin (42 anni di Pordenone). 

I giudice Alberto Rossi ha condannato ognuno degli imputati a 8 mesi di reclusione con pena sospesa per omicidio colposo. Il magistrato ha contestato un'inadeguata valutazione dei rischi legati all'utilizzo della fresatrice durante il turno di lavoro. Allo stesso tempo non è stato fornito dal 53enne una piastra dotata di sistema di controllo passivo della stabilità, così come non erano state preparate delle procedure di sicurezza sulla base dei fattori di rischio. Prescritti due capi d'imputazione sempre in materia di sicurezza sul lavoro.  Cimolai Spa è stata invece assolta in quanto il magistrato non ha ritenuto ci fossero delle responsabilità amministrative da parte della società.

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