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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Parcheggio in piazza del Popolo, il progetto potrebbe fallire

Si va verso il secondo flop per un multipiano. Aumentano i costi, i tempi sono stretti e i cantieri troppi

Il grande progetto di realizzare un parcheggio interrato in piazza del Popolo rischia di essere un flop. E se dovesse andare così sarebbe il secondo di questo tipo per l'amministrazione Ciriani e per l'assessore regionale alle Infrastrutture Cristina Amirante che, in carica a Pordenone aveva già fallito con l'idea di un park interrato in piazza della Motta. 
I progetti da realizzare con fondi Pnrr richiedono tempistiche chiare e questo, insieme ai rincari delle materie prime sta mettendo in difficoltà l'amministrazione comunale. Sul piatto ci sono alcune grandi opere come la riqualificazione dell'ex fiera e la creazione dell'Istituto tecnico superiore nei ruderi dell'ex birreria in via Fontane. 

Il parcheggio di piazza del Popolo è l'opera più critica: i costi sono già saliti a 6,7 milioni di euro e ci sono delle difficoltà tecniche da capire a fondo, tra cui la presenza di acqua sotto terra. A breve il sindaco deciderà quale strada intraprendere e sembra possibile, secondo quanto riporta il Gazzettino, che venga sacrificato il parcheggio per agevolare gli altri cantieri, considerati prioritari. 

La mancanza del parcheggio in piazza del Popolo, se il progetto sarà scartato, avrà sicure ripercussioni sul traffico di una zona che rischia il collasso. Nei prossimi anni arriverà il comando della polizia municipale dell'ex provveditorato agli studi, dove gli attuali parcheggi non sono sufficienti nemmeno per i mezzi di servizio.
L'ex fiera, nonostante il nuovo parcheggio che sarà realizzato in via San Quirino dopo lo sfratto delle associazioni di volontariato dal prefabbricato, avrà meno posti auto. In via Marco Polo, sorgerà un nuovo palazzo e un altro sarà riqualificato aumentando le unità abitative me senza poter creare nuovi garage. 
La patata bollente passa in mano ai nuovi assessori Lidia Diomede e Giuseppe Verdichizzi. A loro raccogliere le eredità di Cristina Amirante e Andrea Cabibbo, che hanno scelto di lasciare la città e i relativi progetti per candidarsi in consiglio regionale. 

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