Resta in carcere l'educatore di 52 anni di Comunione e Liberazione, arrestato dieci giorni fa con l’accusa di violenza sessuale nei confronti di una 14enne. Il gip del tribunale di Reggio Emilia Silvia Guareschi - come si legge sull'Ansa - ha rigettato la richiesta dei domiciliari confermando la misura della custodia cautelare. L'istanza era stata avanzata dall’avvocato difensore Liborio Cataliotti al termine dell’interrogatorio di garanzia.

L'inchiesta è partita dalla procura di Rimini dal momento che il primo rapporto sessuale fra i due sarebbe avvenuto durante un ritiro spirituale in Riviera. Da qui è scattata l’ordinanza di custodia cautelare disposta dal gip del tribunale romagnolo che ha portato all'arresto del 52enne a Caorle, dove si trovava nella casa dei genitori. Le forze dell'ordine lo hanno poi trasferito nel penitenziario di Pordenone, dove ancora oggi si trova recluso su richiesta del giudice. Gli atti nel frattempo sono passati per competenza alla procura di Reggio Emilia, mentre l'interrotatorio si è svolto nella città di Pordenone.

L'uomo lo scorso 21 agosto ha risposto a tutte le domande negando ogni forma di abuso e sostenendo la sua versione dei fatti. «Secondo il mio assistito si è trattato di una relazione affettiva consenziente», è la sua versione riportata da RiminiToday. Stando alle ultime ricostruzioni la relazione tra la ragazzina e il responsabile provinciale di Gioventù Studentesca "Don Giussani" di Reggio Emilia sarebbe cominciata nel dicembre 2022 con un bacio mentre ad aprile 2023 avrebbero consumato un rapporto completo.

L'educatore di Comunione e Liberazione si difende: "Rapporti sessuali con la 14enne: lei era consenziente"