Aveva spaccato i distributori dell'ospedale di Sacile, 31enne finisce in carcere
Il ragazzo, di nazionalità portoghese, era stato denunciato dalla polizia locale di Venezia per aver compiuto degli atti vandalici negli ultimi mesi a Mestre
Il tribunale di Pordenone ha disposto la custodia cautelare in carcere per il 31enne portoghese al centro di tre furti avvenuti in tarda notte nella città di Sacile. Il ragazzo, insieme a un cittadino di Padova di 35 anni, era stato fermato dai carabinieri di Polcenigo per i colpi messi a segno nell’ospedale e in un negozio del paese, ma non sono stati gli unici compiuti dal soggetto arrestato e trasferito in carcere a Pordenone. 15 giorni fa era stato denunciato dalla polizia locale di Venezia in sinergia con il Nucleo scientifico delle forze dell’ordine. Come emerge dalle indagini il ragazzo era responsabile di almeno quattro delle quaranta spaccate avvenute a Mestre contro esercizi commerciali e ristoranti. Mentre le operazioni proseguivano allo scopo di trovare nuove prove a carico del ragazzo, il giovane si era invece diretto verso il Friuli Venezia Giulia dove è stato colto in flagranza di reato a Sacile.
Rompono le macchinette del caffè dell'ospedale e rubano le monete, arrestati due ragazzi
Nella notte tra domenica e lunedì i due ragazzi sono entrati all'ospedale di Sacile passando per l’obitorio. Dopodiché hanno raggiunto la sala d’aspetto che si trova al primo piano e hanno rotto la macchinetta del caffè con un martello e uno scalpello rubando monete del valore di 38 euro.
Verso le 6:45 c’è stato il secondo furto al negozio "Casa della Frutta" di Sacile calandosi da una finestra posizionata sopra l’ingresso. Dopo essersi introdotti all’interno del locale hanno sottratto sette bottiglie d'olio, vasi di tonno, acciughe e sgombro, e i soldi presenti nel fondo cassa per 120 euro. Per muoversi in città avevano poi rubato due biciclette all’interno di un’abitazione di via Lacchin.
La richiesta di conferma della misura del carcere è partita dal pm Maria Grazia Zaina, visto il pericolo di recidiva del giovane. La decisione è arrivata invece giovedì dal tribunale che ha convalidato la custodia nella struttura di Pordenone.
