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Mercoledì, 6 Dicembre 2023
Cronaca

Tragedia di Gorgo: cosa dice la perizia cinematica

Gli esiti sono stati presentati nel corso dell'udienza di oggi, 2 ottobre. In quell'incidente persero la vita la 19enne Eralda Spahillari e la 17enne Barbara Brotto

Prima il tentativo di sorpasso, poi un botto. La Bmw 420 di Mikele Tatani finisce contro un albero con i pezzi che sono schizzati sulla terza macchina che precedeva le due coinvolte nell'incidente. Sarebbe questa la dinamica, secondo quanto emerge dalla perizia cinematica, del tragico schianto che la sera del 5 marzo scorso, a Gorgo al Monticano, lungo via Sant'Antonino che è la strada che collega Motta di Livenza con il piccolo comune trevigiano, in cui hanno perso la vita a Eralda Spahillari, una diciannovenne di origini albanesi, e Barbara Brotto, diciassettenne di Rustignè di Oderzo. Oggi 2 ottobre, di fronte al gip Carlo Colombo, c'è stata l'udienza nel corso della quale la relazione, firmata dal consulente del giudice Riccordo Bonaventura, mette nero su bianco quello che sarebbe accaduto anche grazie alla testimonianza della donna che era a bordo della Alfa Romeo che le due vetture, la Bmw appunto guidata da Mikele Tatani - 20enne pordenonese fidanzato di Eralda - e la Polo condotta dal coetaneo di Tatani Gezim Qerosi, volevano superare.

Secondo la perizia vettura di Qerosi avrebbe tentato di passare a sinistra la vettura della testimone però lo avrebbe fatto quando già la Bmw sarebbe stata in realtà sulla sinistra tentando un sorpasso continuo. A quel punto sarebbe avvenuto il contatto che, presumibilmente, ha fatto finire fuori strada l'auto di Tatani. L'impatto, che ha lasciato delle tracce evidenti sulla carrozzeria della Polo producendo anche il distacco dello specchietto di sinistra dalla macchina guidata dal 19enne, sarebbe avvenuto quando Mikele era già in fase di accelerazione a una velocità di circa 140 chilometri all'ora, almeno 90 chilometri oltre il limite, che in quella strada è fissato a 50. Stessa velocità dell'auto di Qerosi che però non si sarebbe accorto dell'amico non avendo controllato lo specchietto retrovisore. La Polo poi avrebbe continuato per qualche centinaio di metri prima di fermarsi e tornare indietro.

Le difese di Tatani (affidata all'avvocato Damiano Danesin) e di Qerosi hanno chiesto alcuni giorni per poter esaminare nel dettaglio la perizia, che è stata consegnata soltanto venerdì. L'udienza è stata aggiornata al prossimo 22 novembre.  Mikele Tatani, completamente ristabilitosi dopo essere stato gravenete ferito nell'incidente, era presente con il padre. C'erano anche i famigliari di Barbara Brotto (affidatisi all'avvocato Andrea Piccoli e allo Studio 3A) che indossavano una maglietta bianca con stampata la foto della ragazza e la scritta "Giustizia per Barbara".

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