Uccise la compagna con 19 coltellate, pena definitiva per l'infermiere Forciniti
La condanna era stata ridotta a 22 anni di reclusione
Aveva ottenuto uno sconto di pena dalla Corte d’assise d’appello di Trieste l’ex infermiere di 35 anni Giuseppe Mario Forciniti, condannato per l’omicidio di Aurelia Laurenti avvenuto il 25 novembre 2020 nell'abitazione di Roveredo in Piano. Quel caso si è concluso oggi con la rinuncia da parte dell'imputato di ricorrere in Cassazione.
L'uomo era accusato di aver ucciso la compagna Aurelia Laurenti di 32 anni con 19 coltellate. Il Tribunale aveva confermato la colpevolezza di Forciniti ma aveva deciso di ridurre la condanna da 24 a 22 anni di reclusione con un concordato proposto dal procuratore generale Carlo Sciavicco.
Nelle motivazioni della sentenza si legge che i giudici hanno cercato di conoscere le modalità e le motivazioni che hanno portato all’omicidio di Aurelia Laurenti. Un diritto che era rimasto insoddisfatto per i familiari della vittima. Sebbene l’accusato avesse ammesso solo parzialmente la colpevolezza nel processo di primo grado, il suo comportamento reticente e ambiguo aveva impedito di ricostruire in maniera precisa e accurata i fatti, rifiutandosi, come si legge nel Messaggero Veneto, di rivelare «la verità nemmeno in appello».
I magistrati hanno comunque valutato «l’impegno» di Giuseppe Mario Forciniti «nel fornire sostegno economico ai figli», nonostante i limiti di risorse legate «al lavoro carcerario». Un atteggiamento che è stato giudicato come un segnale di «ravvedimento» o almeno di «seria volontà di assumersi le proprie responsabilità economiche».