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L'indagine / Azzano Decimo

Unabomber, parla Zornitta: «Pronto a fornire qualsiasi traccia biologica»

L'ingegnere di Azzano Decimo era tra gli indagati prima dell'archiviazione dell'inchiesta

Dopo l’annuncio del procuratore di Trieste, Antonio De Nicolo, sulle nuove indagini sul caso Unabomber, è tornato in ballo il nome dell’ingegnere Elvo Zornitta di Azzano Decimo, considerato uno degli unici sospettati dell’inchiesta che venne poi archiviata dopo che un lamierino era stato in realtà manomesso da un poliziotto, Ezio Zernar, che sarà poi condannato.  «Anche se il mio Dna è già patrimonio di chissà quante procure italiane sono a totale disposizione per fornire nuovamente e da subito qualsiasi traccia biologica», afferma l’uomo intervistato dall’Ansa. «La più grande sorpresa di queste ore - conclude - è stata scoprire che nell'inchiesta ci sono stati altri dieci indagati. Se ci fosse stata la notizia che anche altre persone erano coinvolte nell'inchiesta, sicuramente la gente si sarebbe potuta fare sin da subito un'idea diversa, anche di me».

Unabomber: due vittime hanno chiesto la riapertura delle indagini

L’ingegnere di Corva dunque non è rimasto stupito dopo la riapertura dell’inchiesta, e dello stesso avviso è l’avvocato Maurizio Paniz che lo difenderà nel corso del processo. «Era fisiologico - dichiara sempre all’Ansa - che qualsiasi iniziativa avrebbe interessato tutte le persone indagate nel passato, compreso Zornitta. Non sapevamo, tuttavia, che le persone coinvolte nell'indagine fossero ben 10». Il legale spera ovviamente che che i reperti siano stati conservati al meglio, ma crede nel valore della Procura vista la stima nei confronti del De Nicolo e del sostituto Frezza. «Sono certo che faranno le cose per il meglio».

L’inchiesta è ripartita grazie al giornalista Marco Maisano che lavorando su un podcast dedicato al caso Unabomber. Mentre si stava occupando del recupero di materiali avrebbe custodito un capello trovato su un uovo inesploso comprato da un uomo di Azzano Decimo al supermercato Continente di Portogruaro. A quel punto il procuratore di Trieste ha scelto di riaprire le indagini a carico di 10 persone a distanza di 16 anni dall’ultimo attentato. 

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