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Economia

Cimolai, due gruppi in lizza per il salvataggio dell’azienda

Prevista anche una ricapitalizzazione di circa 100 milioni di euro

I lavori proseguono all’interno dell’azienda Cimolai, e il salvataggio, secondo le indiscrezioni riportate dal Gazzettino, potrebbe passare per due gruppi. Ancora non si conoscono i nomi delle imprese che potrebbero acquisire una parte delle azioni di Cimolai, ma l’accordo potrebbe essere imminente. Il giornale sostiene che la squadra di consulenti (tra cui Lazard) è al lavoro per garantire liquidità all’impresa. E secondo gli ultimi rumors ci sarebbero due società sia italiane che straniere disposte a dare una mano. Le voci al momento non sono state smentite da Cimolai, ma se tutto questo si concretizzasse ci sarebbe il denaro necessario  per presentare un piano industriale adeguato, dato che in ballo c’è un portafoglio ordini di oltre 830 milioni.

Cimolai, le operazioni in derivati ammonterebbero a un miliardo di euro

Oltre a questa immissione di liquidità al centro ci sarebbe anche una ricapitalizzazione di circa 100 milioni di euro. Un atto che il presidente del Consiglio di amministrazione - l’ingegnere Luigi Cimolai - ha intenzione di portare avanti in modo da agevolare il concordato. Il 20 ottobre ha inoltrato la domanda di accesso agli strumenti di regolazione della crisi al tribunale di Trieste, e avrà alcuni giorni a disposizione per costruire un piano industriale che vada a proteggere stabilimenti e tutelare allo stesso tempo i propri dipendenti.

L’altra possibile svolta del caso Cimolai riguarda inoltre i contratti stilati dall’ex direttore finanziario allontanato già da un mese dall’azienda. Secondo il Gazzettino, alcuni di essi si possono presentare in tribunale a Londra allo scopo di annullarli, dato che sono legati ad accordi con società intermediarie e non con banche e istituti di credito.

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