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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Electrolux, acquisizione cinese a un passo: si muove il governo

Vicino il passaggio di proprietà al colosso Midea: l'esecutivo potrebbe esercitare un'opzione come sta già facendo per tutelare Whirlpool

Ci sono molti punti di domanda all'orizzonte per lo stabilimento Electrolux di Porcia. Secondo quanto sta emergendo a livello internazionale, l'offerta del colosso cinese Midea per acquisire la multinazionale svedese sarebbe pronta e quindi mancherebbe poco al passaggio di proprietà. 
La notizia ha dato brio ai mercati e ha fatto segnare un +4,4% per Electrolux in Borsa. 

Perché Midea vuole Electrolux

Le voci anticipate dal magazine economico First starebbero quindi rapidamente diventando realtà. Midea, colosso cinese con fatturato superiore ai 40 miliardi di dollari da principale fornitore del gruppo Electrolux, potrebbe diventarne presto proprietario. La logica è piuttosto semplice: Midea ha grandi fabbriche in Cina, una grande disponibilità in liquidità e soprattutto vuole crescere nel mercato asiatico. Aveva già avviato una collaborazione con Electrolux per diffondere il marchio AEG, alta gamma, in Cina e adesso vuole di più. 
Quello che manca a Midea, infatti, è un bouquet di brand importanti e riconosciuti a livello mondiale, abbinati a un know how di altissimo livello sugli elettrodomestici. Electrolux ha tutto questo e in più una situazione non favorevole, come dimostrato dal recente taglio di oltre 4 mila dipendenti a livello globale. 

Governo e Golden Power 

Se dovesse diventare reale l'acquisizione da parte del gruppo cinese, il governo italiano potrebbe esercitare la "Golden Power" si tratta di uno strumento che consente agli Stati di bloccare alcune operazioni finanziarie che metterebbero a rischio asset fondamentali per la nazione. 
Il governo ha recentemente utilizzato questo strumento, con decreto del presidente del Consiglio dei ministri, in relazione all’operazione di fusione tra Whirlpool Emea e la turca Arçelik, che coinvolge quattro stabilimenti, in Lombardia, in Toscana e nelle Marche, e complessivamente 4.638 dipendenti.

Lo scenario locale 

Lo stabilimento di Porcia, dove si producono lavatrici di alta gamma, sta vivendo un periodo tra i peggiori degli ultimi anni. Gli ordinativi sono ai minimi e si naviga vicino alla soglia di sopravvivenza dello stabilimento, che è fra le 700 e le 750 mila lavatrici prodotte all'anno. 
Nelle catene di montaggio si lavora a ritmo ridotto: le giornate sono di sei ore (due vengono coperte dalla cassa integrazione) e per ora sono già calendarizzati due giorni di blocco totale: uno il 4 maggio, e il successivo il 12. E potrebbero non essere le uniche giornate di chiusura. 

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