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«Fotovoltaico e termovalorizzatore per salvare le aziende»

Il piano di Confindustria Alto Adriatico per contenere i costi e garantire la sopravvivenza delle imprese in vista dell'arrivo dell'autunno

Con la crisi energetica in atto e i prezzi del gas alle stelle, Confindustria Alto Adriatico cerca di accelerare i tempi in vista dell’autunno, considerando il serio rischio di chiudere per alcune aziende. 
Il presidente Michelangelo Agrusti sostiene che «le aziende devono diminuire il peso della dipendenza energetica e affinché ciò possa avvenire la strada da seguire, direi che non ne abbiamo un’altra, è quella dell’efficientamento tramite autoproduzione». Sono state quindi mappate le due principali zone industriali nel Pordenonese – Ponterosso a San Vito al Tagliamento e NIP a Maniago – per capire, in un contesto di efficientamento, come agire nel breve e medio termine. 

Fotovoltaico e termovalorizzatore

Nell’immediatezza la soluzione è quella del fotovoltaico, «sono stati già contattati operatori nazionali per attivare l’ingegneria e la posa dei pannelli – ha detto il direttore del Polo tecnologico, Franco Scolari – esistono percorsi autorizzativi sempre più efficaci, è chiaro che per coloro i quali non rientrano in queste aree la task force metterà a disposizione il know how necessario per fare delle analisi». 
Per quanto concerne invece i piani con orizzonte relativamente più lungo e sempre nell’ottica della autoproduzione energetica, il Presidente ha riproposto la realizzazione di impianti di termovalorizzazione «che – ha spiegato – è possibile allestire, per singola unità, in soli sette mesi, una struttura rigorosamente pubblica da cui potranno trarre un incredibile vantaggio cittadini e imprese. C’è un progetto, stiamo aspettando indicazioni normative. Lo faremo».
 
Agrusti ha confermato che l’8 settembre ci sarà un incontro a Trieste cui prenderanno parte il Presidente della Regione, Massimiliano Fedriga, gli assessori regionali alle Attività produttive e alla Difesa dell'Ambiente e i rappresentanti delle categorie economiche e le imprese che forniscono energia, per valutare le possibili soluzioni da affrontare con il Governo e da proporre all'Unione europea. 
 
 

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