Savio rompe gli accordi, i sindacati insorgono: «cancellati 50 anni di relazioni»
Toni duri delle associazioni dopo la decisione dell'azienda di modificare l'intesa mentre i dipendenti sono in ferie.
Oltre al caso Electrolux c'è anche la questione Savio che sta tenendo banco a Pordenone. La frattura tra società e sindacati rischia di essere insanabile dopo la comunicazione arrivata lo scorso 9 agosto alla Fim, Fiom e Uilm. L'impresa produttrice di macchine tessili ha disdetto gli ultimi accordi aziendali candellando, come sostengono le associazioni, «50 anni di relazioni sindacali». Dalle parole le organizzazioni hanno espresso la loro intenzione di passare ai fatti con iniziative a tutela dei lavoratori del sito di Pordenone che verranno decise lunedì nel corso dell'assemblea.
Gli accordi raggiunti con la società prevedevano una distribuzione del premio di risultato su base mensile e non in un'unica soluzione al termine dell'analisi dei risultati da parte di Savio. Ciò comporta di fatto una riduzione, seppur momentanea, della retribuzione mensile di 120 euro che sarebbe dovuta arrivata in anticipo nella busta paga dei lavoratori. Non solo. Il sindacato sostiene che l'intesa riguardava anche il piano industrale con investimenti da parte di Savio su tutta la filiera produttiva nei prossimi due anni. I dipendenti s'impegnavano a velocizzare i processi all'interno dello stabilimento portando all'ottimizzazione della produzione, ma ciò è stato messo in discussione dalla stessa impresa che ha proposto un premio di risultato non in linea con gli accordi presi in passato.