Senza più Onorino gli alpini ricordano a Chions la tragedia del Galilea
Era la notte del 28 marzo 1942 quando un siluro inglese colpì il Galilea sul lato destro, verso prua. Dopo sei ore il piroscafo si inabissava nelle fredde acque dello Jonio portandosi via più di mille vite. Aveva a bordo 1.329 persone, per la maggior parte alpini del battaglione Gemona, alcuni ospedali da campo della Divisione Julia, ma anche bersaglieri, carabinieri, numerosi militari in licenza, oltre a un centinaio di marinai e una sessantina di prigionieri, tra greci e italiani. Furono solo 279 i superstiti, 205 gli alpini, tra cui il pordenonese Onorino Pietrobon, purtroppo ora anche lui scomparso.
Ed è proprio al ricordo dell'81° anniversario dell'affondamento della nave Galilea che la sezione di Pordenone e il gruppo di Chions dell'Ana, con il patrocinio del Comune, organizzano per domenica 12 marzo una ricca mattinata di commemorazioni. Una data che sarà anche l'occasione per festeggiare il 90° anniversario del locale gruppo di Chions.
Il programma
Si inizia alle 9 con il ritrovo nel piazzale dell'Oratorio. Da qui il corteo partirà alle 9.45 verso il monumento ai caduti per concludere il percorso in piazza Roma per una breve cerimonia. Quindi la partenza alle 10 verso il cimitero e alle 10.15 la deposizione di una corona al monumento della nave Galilea con i discorsi ufficiali delle autorità presenti e un intervento degli studenti delle scuole primarie di primo e secondo grado. Alle 11 la messa e alle 12.30 l'atteso “rancio alpino” in oratorio (in questo caso è consigliata la prenotazione al numero 333 3043614). Per tutta la durata della cerimonia sarà presente la Banda Alpina di Orzano e i tamburi del "Gruppo Alpini Sotto al Reghena".