A Torre un tuffo nel Medioevo con la rievocazione storica La giostra dei castelli
Anche quest’anno il borgo di Torre fa un tuffo indietro nel passato con la Giostra dei Castelli, la rievocazione storica per far rivivere le atmosfere medioevali grazie a spettacoli, mercatini, circa 300 figuranti e ricette dell'epoca come l'immancabile “chalda”, prodotto unico in tutto il Friuli Venezia Giulia. L'appuntamento per la 36a Giostra dei Castelli è per sabato 17 e domenica 18 settembre presso il parco del Castello di Torre a Pordenone.
Il programma
Sabato 17 l'apertura dei mercatini, degli accampamenti, delle aree didattiche, così come le animazioni e l'intrattenimento con le tante compagnie presenti è per le 16. Spettacoli di burattini, acrobati e molto altro ancora, invece, animeranno “l'arena” a partire dalle 17 e alle 20 via al corteo del Conte di Ragogna. In chiusura di serata, alle 22.45, il concerto “Hybris – Sfida agli dei”.
La domenica 18 s'inizia già alle 10 con l'apertura della festa, mentre gli spettacoli per i più piccoli inizieranno sempre nell'arena alle 11. Il corteo del Conte di Ragogna, anche oggi con acrobati, musici, sbandieratori e cavalieri inizierà alle 15. Alle 22.45 chiude la due giorni il concerto “Ignis”.
Tutto pronto per la Giostra dei Castelli, ma attenzione ai divieti
La storia
La giostra dei castelli nasce per ricordare l’invasione dei turchi in quelle terre, avvenuta alla fine di settembre del 1499. Si narra di un’orda sterminata a cavallo di predoni levantini, capitanata dal cristiano rinnegato, signore di Bosnia. Scanderberg, mette a sacco la nostra terra rapina, violenta, uccide, brucia. Le fiamme distruggono i villaggi svuotati e pieni di morti, l’aria è appestata da fumi puzzolenti, il silenzio di un terrore pesante è rotto talora qua e là da spasimi, grida sfuggite, che non sembrano di umani. Nessuno osa opporsi. I mercenari veneziani, i nobili cavalieri, le cernide restano chiusi nei castelli e nelle fortezze.
I Turchi in Comina sono così sicuri, che la notte non mettono neanche sentinelle al campo. Di fronte a tanta inettitudine generale della difesa, fa eccezione e risplende l’iniziativa di un gruppo di valorosi, capeggiati da Franco del Borgo,capo dei balestrieri di Spilimbergo. Armati fino ai denti, la notte del 30 settembre, usciti di castello, irrompono a cavallo nel campo insonnolito, come fulmini, urlando rabbiosamente e devastano e colpiscono tutto. Quindi fuggono indenni e vittoriosi nella brughiera oscura.
L’aggressione decisa e fulminea costò molti morti ai Turchi e li ingannò ed impaurì, perché credettero, che quelle furie vendicatrici, fossero stradiotti di più ingenti truppe veneziane in arrivo, tolsero subito il campo e batterono la ritirata. La Giostra dei Castelli di Torre è la rievocazione del gesto epico di quei pochi uomini. I cavalieri di oggi hanno degli ostacoli che rende loro impervia la strada che conduce al centro del campo di gara, per poi colpire la sagoma del turco.
(in foto: uno scatto di Paolo Celante durante l'edizione 2021 tratta dal sito giostradeicastelli.it)