Pordenone tra le città più verdi secondo Legambiente
L’indagine di Legambiente per il Sole 24 ore premia la città friulana che si posiziona al terzo posto della classifica
La città di Pordenone conquista il terzo gradino del podio nell’indagine di Legambiente per il Sole 24 ore, giunta alla sua trentesima edizione. Il report, realizzato in collaborazione con Ambiente Italia, si è focalizzato sulle performance ambientali di 105 Comuni capoluogo. In questa classifica le dieci città più verdi hanno comunque mantenuto i primi dieci piazzamenti con qualche cambiamento nelle posizioni come nel caso del capoluogo del Friuli occidentale, preceduta da Trento che guida la classifica, e da Mantova.
Pordenone
Al terzo posto si trova infatti Pordenone dopo il quinto posto di due anni fa e il settimo dello scorso anno. Secondo il report di Legambiente la città ha migliorato alcuni indicatori come quello dei consumi idrici dove scende da 175,6 della passata edizione a 161,2 litri procapite al giorno. Allo stesso tempo risultano esserci meno perdite della rete idrica. La dispersione dell'acqua si aggira intorno al 9,9%, seconda assoluta dopo Pavia.
Diminuisce la produzione di rifiuti urbani passando dai 520 ai 493 kg per abitante all’anno rispetto alla passata edizione. Allo stesso tempo aumenta la percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti dove Pordenone sale dall’85,3% dell’anno passato all’attuale 86,9% conquistandosi il secondo posto assoluto dell’indice.
Buone notizie anche per il servizio di trasporto pubblico locale, dove si è visto un incremento di un terzo dei passeggeri che si servono dei bus urbani ed extraurbani di Tpl. In crescita, anche se in maniera lieve, il livello di infrastrutturazione per le bici che passa dai 18,06 metri equivalenti ogni 100 abitanti della passata edizione agli attuali 19,11. In miglioramento anche l’indice dell’uso del suolo: da 6,5 su 10 a 7,5.
I dati nazionali
Se nel caso di Pordenone si sono visti dei leggeri miglioramenti, Legambiente ha notato un rallentamento della crescita sostenibile con interventi che non hanno consentito quella netta evoluzione che serviva alle aree urbane. In 30 anni l'Italia è progredita sotto l'aspetto del riciclo dei rifiuti (dal 4,4% in media del ‘94 al 62,7% nel 2022 ma solo in alcuni capoluoghi) e delle piste ciclabili (da una media di 0,16m equivalenti/100 abitanti nel ‘98 a una media di 10,59m equivalenti/100 abitanti nel 2022), ma sul tasso medio di motorizzazione dei comuni capoluogo italiani c'è ancora da lavorare dato che l'Italia conferma, come trent’anni fa, delle cifre che sono tra le più alte d’Europa: 66,6 auto ogni 100 abitanti.