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Ciriani risponde all'Anpi: «Il 25 aprile sarò in piazza»

Il sindaco di Pordenone con un post su Facebook risponde alle ultime accuse del presidente dell'associazione dei partigiani

Non sembra essersi placato il dibattito a distanza tra il sindaco di Pordenone Alessandro Ciriani e il presidente dell’Anpi Loris Parpinel. Con un post pubblicato sui social il primo cittadino cerca di togliere ogni dubbio circa la sua partecipazione alla giornata della liberazione dopo che le sue parole sono rimbalzate sulle pagine del Gazzettino.

«Io il 25 Aprile sarò in piazza - afferma Ciriani - per ricordare il valore inestimabile di libertà e democrazia. Lo farò, perché non ho alcuna difficoltà a denunciare la mostruosità dei totalitarismi del '900: la follia diabolica del nazismo, lo sterminio del popolo ebraico, la violenza fascista, l'ignominia delle leggi razziali, gli inferni comunisti». 

Sul 25 aprile è guerra fredda tra il sindaco Ciriani e l’Anpi

Il sindaco nel condannare i regimi totalitari del passato non si spiega allora il motivo per cui l'Anpi di Pordenone debba attaccare l’amministrazione definendola di estrema destra come si è letto sul giornale. Un’accusa che arriva perché il Comune ha scelto di istituire una giornata sulle vittime dei regimi comunisti di tutto il mondo che cade nel giorno del crollo del Muro di Berlino. «L’Anpi - continua Ciriani - ritiene che non si possano mettere sullo stesso piano le vittime del comunismo con quelle del fascismo, perché in Italia non abbiamo avuto un regime comunista. Non l'abbiamo avuto perché siamo stati protetti da quelle frange comuniste che desideravano sostituire la dittatura fascista con una comunista ma che il PCI fosse legato a doppio filo con Mosca é una verità inoppugnabile».

Da qui Ciriani si rivolge di nuovo a Parpinel che gli ha più volte ricordato di essere il "sindaco di tutti”. «Se per l’Anpi voler commemorare le vittime del comunismo equivale a "non aver condannato il fascismo ed essere di estrema destra", che senso ha andare in piazza insieme il 25 aprile? Mettano in soffitta qualche bandiera rossa di troppo, partecipino con piacere alle conferenze sui disastri del comunismo. Dimostrino che i veri nostalgici non sono loro».

Il primo cittadino conferma la sua presenza durante il 25 aprile. «Un diritto che sta in capo a tutti, non solo all'Anpi che della Resistenza rappresenta solo una parte». Per questo si auspica una presa di posizione riparatrice dai rappresentanti dei partigiani, «perché - conclude il sindaco - sono davvero stufo di dover subire dai soliti noti esami di democraticità, patenti di agibilità politica, lasciapassare culturali».

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