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Politica

Il capolavoro politico di Cristina Amirante

La scalata dalla prima candidatura in consiglio comunale fino a ottenere l'assessorato regionale alle Infrastrutture. Tutto in meno di sette anni

Con l'insediamento della nuova giunta regionale, il 2 maggio è iniziata ufficialmente l'avventura di Cristina Amirante come assessore regionale alle Infrastrutture. Una carriera - se non fulminante - sicuramente veloce quella della politica di Fratelli d'Italia che in una manciata di anni è riuscita a fare una scalata notevole. 

L'ascesa politica è iniziata con l'elezione a sindaco di Alessandro Ciriani.
Siamo nel 2016 e Cristina Amirante è una persona tutto sommato sconosciuta a Pordenone: classe 1974, originaria di Gorizia dove lavora fino al 2011, si candida con la lista civica Pordenone Cambia e arriva terza con 168 preferenze, dietro a Pietro Tropeano e Alessandro Basso, sfidanti a cui il destino ha poi riservato diverse sorti politiche.
Dalla sua, la neo eletta consigliera ha il supporto del marito Davide Zaninotti, fedelissimo di Ciriani e al tempo funzionario della Provincia di Pordenone, di cui Ciriani è stato presidente fino al 2014. 

L'approdo in consiglio comunale

Con il primo mandato della giunta Ciriani, Amirante riceve subito un bouquet di deleghe pesanti: Urbanistica, Edilizia privata, Mobilità, Viabilità ed Energia. Una responsabilità data anche dal curriculum professionale della neo assessora, ingegnere con diverse esperienze negli uffici tecnici pubblici, tra cui la Provincia di Gorizia e poi dei comuni di Fanna e Fiume Veneto. 
Aprendo una stagione di cantieri in città diventa l'elemento più in vista (e quindi più bersagliato dalle opposizioni) di tutta l'amministrazione comunale. 

Il secondo mandato

La prova del nove arriva con l'elezione per il secondo mandato. L'obiettivo adesso è un'elezione pesante e viene ampiamente raggiunto: si passa delle 168 preferenze del 2016 alle 884 delle elezioni amministrative del 2021. Un record. 
Arrivano poi le elezioni politiche del settembre 2022: il centrodestra vince, Fratelli d'Italia stravince, la Lega arranca ma riesce a mandare a Roma Graziano Pizzimenti. L'assessore regionale alle Infrastrutture diventa deputato, si dimette dalla carica in Friuli Venezia Giulia e il presidente Massimiliano Fedriga tiene per sé le deleghe. Sembra un segno del destino. 

Da Pordenone a Trieste

Il destino allora bussa alla porta con le elezioni regionali del 2 e 3 aprile 2023. Amirante corre con Fratelli d'Italia e nella lista arriva terza in classifica nella circoscrizione Pordenone, dietro a Markus Maurmair e Alessandro Basso (il passato che ritorna). Nel gioco di incastri per la composizione della nuova giunta Fedriga lascia le cose immutate, confermando esponenti che non si sono presentati alle elezioni (Bini, Riccardi, Rosolen) o che addirittura sono stati bocciati dal voto popolare (Callari, Roberti). 
Sono rimaste libere due caselle, quelle lasciate da Tiziana Gibelli (riempita da Mario Anzil, Fdi) e da Graziano Pizzimenti. Alla fine quel segno del destino, condito da tutto ciò che è successo nelle stanze dei bottoni, diventa realtà: l'assessorato alle Infrastrutture è suo.

Dalla prima candidatura al consiglio comunale alla nomina ad assessore regionale sono passati sette anni. Una carriera brillante che con questo volo le già ha fatto dare l'addio politico alla Destra Tagliamento. Per l'incompatibilità delle cariche ha dovuto dare le dimissioni dal consiglio comunale e così Pordenone per Cristina Amirante è già entrata nell'album dei ricordi. 

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