Distretto sanitario di Azzano, la consegna slitta ancora
Riccardi: «la struttura pronta entro primi mesi del 2025». L'opposizione insorge: «Dopo cinque anni sul tavolo c’è solo un progetto preliminare »
Slitta ancora la consegna del distretto sanitario di Azzano Decimo. La struttura dovrà servire in media un'area di circa 52 mila abitanti, ma al momento si trova ancora fermo dopo quasi cinque anni e da un anno esatto dall’annuncio di appalto: l’accordo di programma è infatti del 2018 e la consegna dell’opera ora è prevista per inizio 2025.
Per il Consigliere regionale Patto per l'Autonomia-Civica FVG Marco Putto si tratta di «un ritardo importante rispetto all’ accordo tra le parti, travagliato e tutt’altro che semplice, che aveva affidato all’ASFO il compito di stazione appaltante. Dopo cinque anni sul tavolo c’è solo un progetto preliminare e un’adozione di progetto definitivo che non dà titolo all’esecutivo». Da qui la scelta del passaggio dall’Azienda sanitaria al Comune di Azzano, «che ora deve seguire l’iter perché Asfo non lo ha gestito nei tempi concordati».
«Prendo atto - prosegue il consigliere - che, nonostante i solleciti pervenuti da parte dei comuni che aderiscono all’ambito “Sile - Meduna”, la Regione non preveda di accorpare in un’unica struttura i servizi socio-sanitari: una scelta che ritengo invece strategica nell’ottica di una vera e propria cittadella della salute al servizio delle comunità. Auspico che negli attuali locali della RSA che in futuro si libereranno o nell’area attigua al distretto possano essere reperiti gli spazi per la nuova sede dell’ambito».
Putto dichiara che continuerà a vigilare sul destino del Distretto sanitario, considerato un presidio indispensabile per il territorio. Il vicepresidente Riccardi, in sede di III Commissione, ha spiegato le ragioni che hanno determinato un ulteriore slittamento del cantiere dal 2024 ai primi mesi del 2025: «C'è stata la necessità di acquisire una parte di terreno di proprietà dell'Asp con conseguente necessità di frazionamento, valutazione economica, accordo tra le parti e altre incombenze di natura burocratica. Ma il tema più complesso riguarda la necessità di spostare un depuratore in utilizzo all'Asp incomprensibilmente realizzato in un'area che già nel progetto preliminare, approvato nel 2017, prevedeva la realizzazione del distretto».