Ex fiera, si infiamma lo scontro politico: il caso arriva in Parlamento
Le reazioni dopo il parere positivo della Soprintendenza per il Pnrr alla riqualificazione del polisportivo
Il 26 luglio è arrivato da Roma il parere della Soprintendenza speciale per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. In soldoni l'ufficio romano dà il via libera al progetto di riqualificazione dell'ex fiera, che "mangerà" la piastra con i campi da basket e parte del parco, con l'abbattimento di 53 tigli. La condizione sarà la piantumazione di altre essenze ad alto fusto, ma in uno spazio inferiore.
La politica è immediatamente scesa in campo, partendo dall'amministrazione comunale, che ha convocato una conferenza stampa d'urgenza per comunicare la "vittoria", e subito dopo sono arrivate le reazioni dell'opposizione che hanno varcato i confini cittadini per arrivare al consiglio regionale e anche in Parlamento.
Il commento del sindaco Ciriani
«Salvano Santanché e condannano i tigli»
Dura replica dei consiglieri comunali Nicola Conficoni (Partito democratico e Marco Salvador (La Civica), che commentato: «L’ostinazione con cui il sindaco Ciriani vuole abbattere oltre 50 tigli sani nell’ex fiera calpesta la storia e delude la speranza di un ripensamento coltivata da molte persone, a maggior ragione dopo il vincolo sulle piante posto dalla alla sovrintendenza del Friuli Venezia Giulia. Sarà nostra cura verificare che effettivamente il soccorso romano consenta di superarlo. Sarebbe una sconfitta per la città. Resta ferma la possibilità di promuovere un referendum consultivo con il quale i pordenonesi possano esprimersi contro una scelta calata dall’alto e avversata da numerosi comitati e associazioni».
Depositate due interrogazioni parlamentari
Nel frattempo la consigliera comunale Mara Turani ha dichiarato che Anna Laura Orrico, già Sottosegretaria al Ministero per i beni e le attività culturali nel Governo Conte 2 e ora membro della commissione Cultura della Camera, ha depositato un'interrogazione parlamentare per chiedere al Ministro della Cultura Sangiuliano «quali iniziative di competenza intenda attivare il ministero per garantire la tutela e l’integrità del complesso architettonico e dall’ambito territoriale di appartenenza in modo da evitarne un uso improprio e assicurarne la valorizzazione attraverso l’assegnazione di un regime giuridico appartenente alla categoria degli immobili vincolati come beni culturali».
E non sarà la sola. Proprio in queste ore è intervenuta la consigliera regionale Serena Pellegrino di Alleanza Verdi e Sinistra annunciando un’imminente interrogazione parlamentare da parte dell’onorevole Nicola Fratoianni. «Il parco pordenonese - afferma Pellegrino - svolge proprio quelle funzioni fondamentali che lo stesso Pnrr, cui paradossalmente si collega l’impattante progetto edificatorio dell’amministrazione comunale pordenonese, pone come prioritarie nell’orizzonte degli investimenti e della progettazione europea, disponendo misure specifiche per impedire la perdita di ecosistemi verdi urbani e assicurare migliori tutele e sviluppo del verde urbano e periurbano».
La consigliera giudica preoccupante il via libera della Soprintendenza vista «la quantità di criticità e ombre di questa situazione. A partire dalla preoccupazione che non sia stato illustrato nelle sue specificità il contesto, ovvero un parco con forte e inequivocabile valenza culturale, architettonica, urbanistica e paesaggistica, oltre che ecologica». Per questo il gruppo intenderà contrastare fermamente il progetto «affinchè il complesso sportivo sia realizzato in un’altra zona di Pordenone, in nome del diritto alla qualità della vita e al dovere di tutelare ambiente e paesaggio».
Pirotta: «Presa in giro da Amirante»
Le stesse preoccupazioni arrivano dalla consigliera del Pd Irene Pirotta che in un lungo post spiega dal suo punto di vista ciò che è andato storto del progetto dell'Ex Fiera. Nel trattare la questione dei tigli ci tiene prima di tutto a sottolineare che la valutazione della sovrintendenza romana è «un parere, non è legge». C'è poi il discorso delle tempistiche che per l'esponente del Partito democratico non sono di poco conto. «Il Pnrr ha tempistiche strette è vero, ma anche penali altrettanto severe per l'azienda aggiudicataria responsabile di eventuali ritardi». Si parla del 30 luglio come termine per la stipula del contratto, mentre il 30 settembre è la data fissata per la gara d'appalto. «Tra inflazione, costo dei materiali e conflittualità cittadina - prosegue Pirotta - il rischio che la gara vada deserta sia tutt'altro che remota. Sta già succedendo a Pordenone per il centro polifunzionale in piazza maestri del Lavoro (davanti a cinemazero per intenderci) e lì nessuno ha il dente avvelenato».
La consigliera entra poi nel merito del progetto. «La mia più grande seccatura è stato non poter partecipare alla costruzione del progetto. Seccatura che mi è aumentata nel momento di aver realizzato di essere stata presa in giro da questa amministrazione, in particolare (e faccio nome e cognome) dall'assessore Cristina Amirante». Nonostante l'assessore Amirante abbia più volte dichiarato che non ci sarebbe stato alcun taglio degli alberi con la possibilità di istituire un living lab al quale tutta popolazione studentesca e sportiva di Pordenone poteva partecipare, «non c'è stata mai la volontà di condividere il progetto con i cittadini, con l'opposizione e neanche tra gli stessi uffici del comune».
Loperfido
La maggioranza non ci sta e, tramite il deputato di Fratelli d'Italia Emanuele Loperfido, risponde alle ultime dichiarazioni sulle decisioni del Comune di proseguire con il progetto del cosiddetto Polo Young. «Siamo veramente stufi dei toni utilizzati dagli oppositori del progetto di recupero dell’ex Fiera di Pordenone, da ultimo il consigliere regionale Honsell che - non capendo perché intervenga sulla Destra Tagliamento - parla tra illazioni varie di nostra “accanita determinazione di abbattere gli alberi”. Si continua a mistificare la realtà dei fatti strumentalizzando il verde per fini di mera bagarre politica.»
«Come evidenziato nei giorni scorsi eravamo certi della totale bontà del progetto, che riqualificherà uno spazio di aggregazione attorno al quale ruotano già oggi circa 40mila nostri ragazzi, rispettando gli obiettivi di rigenerazione all'insegna dell'ottimizzazione e l'efficientamento energetico».