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Sanità

Liste d'attesa, Conficoni (Pd): «Cittadini e operatori sanitari abbandonati a sé stessi»

L'intervento dell'esponente del Partito democratico

La sanità pubblica resta un tema centrale per la politica in Friuli. Non sono mancate infatti le proteste a San Vito al Tagliamento con la gente scesa in piazza per difendere il sistema sanitario nazionale. E le ultime indiscrezioni sul caso della radiologia di Splimbergo, Sacile e Maniago non fanno di certo non aiutano a smorzare i toni.  Il consigliere regionale Nicola Conficoni (Pd) riporta infatti alcune segnalazioni di cittadini che si sono rivolti ai servizi offerti dalla Regione mostrando tutte le criticità che la Giunta dovrà affrontare nei prossimi anni. «Nonostante le forti problematiche rilevate nel sistema sanitario pubblico e le appesantite necessità di cure per molti cittadini, le liste d'attesa e l'erogazione dei servizi di prossimità non solo continuano a rimanere senza risposta, ma si stanno aggravando a causa di un sistema caotico e malgovernato. I cittadini sono sballottati, spesso costretti a odissee tra numerose telefonate e ridotti molte volte a vagare per il territorio per avere i servizi. Un nomadismo sanitario che in alcuni casi, a conti fatti, diventa più oneroso rispetto al pagarsi di tasca propria le cure necessarie».

Conficoni entra nello specifico riferendosi a un episodio che gli è stato indicato nella ex provincia Pordenonese.  «Per un'ecografia al ginocchio richiesta da un utente - continua l'esponente dem - è stato dato il primo appuntamento il 18 settembre a Trieste, ma con il suggerimento di chiamare la Radiologia di Maniago per tentare di accelerare i tempi. Peccato che il reparto della cittadina pedemontana, nonostante si veda dirottare svariate telefonate del genere, da mesi tratti solo le urgenze. Comunicando poi la problematica al Cup affinché venga risolta, il cittadino si è sentito rispondere che non è compito della struttura ricevere segnalazioni, rimandando a un'altra telefonata, questa volta all'Urp».

«Il sistema è evidentemente scoordinato - conclude Conficoni - e gli operatori, abbandonati a sé stessi, non sono in grado di corrispondere alle aspettative dei cittadini».

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