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Migranti spostati in un hangar in Comina, le associazioni: «Qui solo cemento, sono in mezzo al nulla»

La risposta del sindaco Ciriani: «Hanno un tetto, dei servizi igienici e dei pasti, mi pare una soluzione più che dignitosa. Certe associazioni preferiscono lasciare gli immigrati nei parchi per creare degrado»

Dopo il sit-in di protesta davanti alla prefettura di Pordenone, la polizia ha distribuito alcune mappe ai richiedenti asilo dove viene indicata la zona dove potevano trovare un posto dove dormire. I migranti, costretti fino ad ora a dormire all'aperto, si sono dunque diretti verso via pionieri del volo, dove ad attenderli c'era un capannone nella zona dell'aerocampo della Comina. Staranno lì fino a quando non otterranno l'appuntamento in questura per il rilascio del titolo di soggiorno e del riconoscimento della protezione internazionale e umanitaria. 

La polizia locale oggi, 20 settembre, ha controllato quattro delle principali zone della città:  ex fiera, la chiesa di beato Odorico, l'auditorium concordia e il parco Galvani, dove sono stati identificati un totale di 23 persone.

Tra queste, cinque sono risultate senza documenti e permesso di soggiorno. Ragione per cui sono state accompagnate per l'identificazione. Altre quattro persone avevano ricevuto dei fogli di via da altre città e da Pordenone, sono state segnalate alla polizia e sono state sottoposte a ulteriori provvedimenti di allontanamento. Tutti gli altri migranti erano già in possesso di lettera di convocazione all'ufficio immigrazione della questura.

Le proteste, però, continuano. «Abbiamo caricato un po’ di ragazzi dopo il corso di italiano che facciamo loro e siamo andati lì con GPS e mappa ricevuta. - afferma l'associazione Immigrati di Pordenone - Tutto e solo cemento, tutto sbarrato, cancelli chiusi, in mezzo al nulla, forse 4 o più km da tutto il resto e dai luoghi in cui tutti i giorni devono necessariamente recarsi a piedi».

Ciriani: «Le regole non le fanno le organizzazioni. Vogliono solo creare scompiglio»

Il sindaco ha risposto alle organizzazioni che sono scese in campo in difesa dei migranti. «A Pordenone – dichiara Ciriani – le regole non le fanno né le associazioni immigrati né la politica, ma le norme, le leggi e i regolamenti. Non si può bivaccare, dormire nei parchi, lasciare sporcizia, rifiuti o oggetti personali che spesso vengono reclamati molto tempo dopo, magari su sollecitazione di certe associazioni vicine al mondo degli immigrati e alla sinistra».

Fino ad ora con l'accoglienza diffusa sono ospitate 715 persone, ma con la Prefettura, continua il sindaco, si sta cercando altri posti letto per le 60 persone arrivate a Pordenone. «L’avere approntato in Comina una struttura che garantisce a queste persone un tetto, dei servizi igienici e la somministrazione dei pasti, mi pare una soluzione più che dignitosa rispetto a quella precaria dei bivacchi per strada. Eppure alcune associazioni preferiscono lasciare gli immigrati nei parchi per creare scompiglio, degrado e confusione sotto il profilo politico».

Migranti visitati in chiesa, il sindaco: «Una provocazione»

Il sindaco se la prende anche con i medici che hanno visitato dei migranti all'interno di un edificio religioso. La Polizia Locale, nella giornata di oggi, aveva accompagnato una ventina di persone verso la Comina, ma «una signora molto conosciuta nel mondo dell’associazionismo» ha scelto di portarne alcuni verso la chiesa del Beato Odorico, mentre due dottoresse avrebbero effettuato visite mediche. «Si tratterebbe di un atto chiaramente provocatorio che non ha nulla di umanitario. Sarebbe stato un gesto umanitario se avessero visitato gli immigrati nei loro ambulatori, non in una chiesa».

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